Fabregas: "Qualcuno si è fatto vivo. È così, non dobbiamo dire bugie. Como è la priorità, ma devo capire dove vogliamo andare"

Inseguito da Roma, Milan, squadre tedesche e spagnole in vista della prossima stagione, Cesc Fabregas ha parlato ai taccuini del Corriere dello Sport ribadendo quanto Como sia ad oggi la sua priorità. Di seguito alcuni degli estrati più interessanti del suo intervento.
Sei già ambitissimo
"Sono giovane e credo di sapere come gira. Quando José (Mourinho, ndr) scherzava con noi ripeteva "non mi frega niente dei momenti brutti, visto che mi mancano trent'anni da allenatore", ci faceva capire che è un lavoro molto usurante. Guardiola si è fermato un anno, e Mouinrho una volta sei mesi".
Quando si conoscerà il futuro di Fabregas?
"Non lo so, niente è ancora deciso. Ho bisogno di una breve sosta a fi ne campionato, di un attimo di respiro prima di sedermi al tavolo con il Como... Mi ritengo molto fortunato perché qui la gestione del quotidiano è uguale tanto che si vinca quanto che si perda. Il confronto è costante. Pretendo molto, è vero, perché una cosa che Conte mi ha insegnato e ha ripetuto giorni fa è l’essenza del nostro lavoro. Il fondoschiena sempre a rischio è solo quello dell’allenatore, è una questione di aspettative interne e esterne".
Confermi? Como la priorità?
"Devo capire dove vogliamo andare. E in che modo. Sì, la priorità è il Como".
È evidente che non hai preso impegni con latri. Del resto non me lo diresti
"È normale che qualcuno si sia fatto vivo. Ci sono squadre che stanno cercando l'allenatore o il giocatore. Chiamano e ci sta. È così, non dobbiamo dire bugie alla gente. Capita ovunque. Pensi che Simeone in tutti questi anni non l'abbia chiamato nessuno? Eppure è ancora all'Atletico. Esiste un timing per tutte le cose".
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