Giudice: "Uomini Elliott nel CdA? L'Inter ha due consiglieri di Oaktree, allora di conseguenza è lui il vero proprietario del club?"

Intervenuto nel corso dell'edizione pomeridiana di Sky Sport 24, il giornalista de Il Corriere della Sera Alessandro Giudice ha parlato dell'indagine sulla compravendita del Milan e delle perquisizioni fatte ieri a Casa Milan dalla Guardia di Finanza. Queste le sue dichiarazioni: "Tutto nasce da un esposto che un socio di Elliot, un socio di minoranza del Milan, BlueSky, aveva inoltrato per lamentare una lesione dei suoi diritti nel momento in cui fu effettuata la vendita da Elliot a RedBird. Credo che le vicende civili di quel reclamo non siano andati molto oltre, da quello che avevo letto la causa non si è conclusa bene per BluSky ma bene per Elliot. Però poi come si sa in Italia le indagini penali seguono un iter diverso rispetto alla giustizia civile e quindi evidentemente i PM si sono attivati. Qui c'è un discorso abbastanza semplice: c'è un accordo fra due parti, Elliot e RedBird, poi si sono accordate affinché il fondo di Cardinale potesse finanziare l'operazione utilizzando un mix di debito e di capitale proprio, di equity, come normalmente si fa in queste operazioni, poteva andare da una banca d'investimento, avrebbe pagato un tasso d'interesse più alto. RedBird si è messo d'accordo con Elliot per farsi dare il prestito da Elliot e non da una banca ad un tasso vantaggioso, intorno al 7%".
Questo è il cosidetto vendor loan: è un reato, una pratica, che viene comunemente usata anche in altre acquisizioni, o è una rarità? "E' una prassi non costante però non è una cosa infrequente in queste tipo operazioni. In ogni caso è normale che una parte, come il creditore, si tuteli per esempio attraverso dei patti para-sociali. Senza andare troppo lontano, l'Inter ha nel suo CdA due consiglieri ad espressione di Oaktree, allora parallelamente si dovrebbe dire che Oaktree è il vero proprietario dell'Inter? E' abbastanza singolare che si consideri quelli che sono accordi normali fra i soci una posizione di controllio. Tra l'altro il Milan non è quotato, ed è difficile, adesso io non sono giurista, però da quello che molti di loro dicono è abbastanza dubbia anche l'applicazione del articolo 2638, che è il capo d'accusa, proprio perché la FIGC non è considerabile alla stregua di CONSOB e Banca d'Italia. Quindi è una materia molto scivolosa in cui per ora gli appigli dell'accusa sembrano piuttosto forzati, ma ci vuole un certo servizio intellettuale per arrivare a comprenderli".
Il tifoso rossonero si chiede delle conseguenze e in Italia e in Europa: "La giustizia sportiva segue un piano abbastanza diverso, quindi anzitutto occorre che i PM dispongano di elementi anche un po' più robusti di quelli che si son letti finora. Una volta raggiunto questo materiale documentale e chiuse le indagini, perché non è detto che si chiudano, dovrebbero trasmettere tutto alla procura sportiva e questa dovrebbe valutare se alla luce di questi incartamenti ci siano gli estremi per valutare quale violazione degli obblighi di comunicazione e lealtà. Intanto a capo dei soggetti che sono in questo momento indicati come Furlani e Gazidis, poi bisognerebbe vedere se questa loro eventuale responsabilità si dovesse tradurre in una responsabilità oggettiva".
Cosa rischia il Milan?: "Che cosa rischia il Milan è una materia da esperti di diritto sportivo, ma credo che viene da sospettare che anche questi vadano in difficoltà, anche perché è una materia nuova, non credo ci siano precedenti in questo specifico caso".

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