Il napoletano Chiariello: "Ce la stanno tirando: sono 7 mesi che il Napoli non perde. Ora però arriva il Milan e magari vi ferma, vi rompe la serie"

Il giornalista di fede napoletana Umberto Chiariello si è così espresso ai microfoni di Radio CRC verso la sfida contro il Milan: “Diciamolo chiaramente: ce la stanno tirando. Sono sette mesi che il Napoli non perde in campionato. Una striscia di 16 partite consecutive, la migliore tra tutti i maggiori campionati europei. Il Napoli è la squadra più solida.
Ora però arriva il Milan e magari vi ferma, vi rompe la serie... chiusa parentesi, messaggio subliminale. Se dovesse accadere, si realizzerebbero tre cose. Primo: il Milan prende consapevolezza di sé. Non ha le coppe, ha completato la campagna acquisti con tre colpi: uno molto importante, uno così così e uno assolutamente ininfluente. Avevano bisogno di un difensore e hanno preso un ragazzetto sconosciuto che, almeno finora, non ha mai giocato. Poi magari diventerà titolare, chi lo sa. Per ora, non se ne parla proprio.
Poi hanno preso un attaccante che ha segnato in Coppa, ma che sembra ancora un'incognita: né carne né pesce, un centravanti che non si capisce bene che tipo di giocatore sia. Lo vedremo. Fatto sta che l’unico riferimento vero è Gimenez. Se lui non trova la via del gol (come ha fatto in Coppa), per il Milan sono problemi, perché lì davanti mancano certezze. Hanno anche preso Rabiot. Quello sì, è un giocatore importante. Insieme a Modric forma un centrocampo di qualità e sostanza. A completare il reparto ci sono Loftus-Cheek, su cui Allegri punta molto, Fofana che dà muscoli e intensità, e un paio di registi che dovrebbero sostituire Modric nei momenti in cui accuserà qualche colpo di vecchiaia: parlo di Ricci e Jashari, pagato parecchio, che si è fatto male e rientrerà più avanti. Insomma, nonostante l’addio di Reijnders, il centrocampo del Milan è – sulla carta – tra i migliori del campionato. Davanti devono ancora giocarsi la carta Leao, che è fondamentale. Sta facendo molto bene Pulisic, soprattutto quando gioca a sinistra, perché lì si esprime al meglio. A destra si sacrifica in un ruolo che non gli appartiene del tutto".

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