Inter, Inzaghi: "L'ultimo derby lo abbiamo vinto noi. Bastoni da valutare, con Lautaro uno tra Correa e Dzeko"

Inter, Inzaghi: "L'ultimo derby lo abbiamo vinto noi. Bastoni da valutare, con Lautaro uno tra Correa e Dzeko"MilanNews.it
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venerdì 2 settembre 2022, 15:27News
di Francesco Finulli

Il tecnico dell'Inter Simone Inzaghi ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del Derby contro il Milan. Queste le parole del allenatore nerazzurro raccolte dai colleghi di TMW.

Come sta usando il ricordo della partita dell'anno scorso?
"L'anno scorso di derby se ne sono giocati tanti, l'ultimo è stato vinto 3-0 dall'Inter e ci ha permesso di vincere un trofeo. Sappiamo cosa è successo nel ritorno in campionato, io penso che un derby si carica per conto proprio. Ho dei ragazzi con grande personalità e voglia, si confrontano le prime due classificate dello scorso campionato. E come in tutte le partite anche quest'anno le gare saranno equilibrate".

Un bilancio del mercato. È l'Inter che voleva?
"Sì, la società ha lavorato molto bene, riuscendo a trattenere giocatori importanti, sapendo che c'erano dei paletti chiari, messi dal mio arrivo. Io sono soddisfatto della squadra, so che entrambe le sessioni sono state positive a livello finanziario, ma conta che la squadra sia competitiva".

Quanto mancherà Lukaku? Può tornare prima della sosta?
"Ha avuto questo infortunio, la nostra speranza è quella di recuperarlo prima della sosta. Ci vorrà un po' di tempo, però il nostro staff medico si sta attivando per mettercelo a disposizione il più presto possibile. È una perdita importante, ma abbiamo visto in queste partite che sono successi diversi infortuni: ogni squadra deve essere pronta".

Un pensiero al derby di ritorno?
"Derby l'anno scorso ne abbiamo fatti quattro, sono stati equilibrati e giocati bene. I derby vanno giocati con grandissima personalità, dobbiamo essere bravi a far sì che oltre agli episodi contino i duelli. Sarà un derby con tantissimi duelli, serviranno cattiveria e determinazione".

Pioli ha detto che il Milan si è rinforzato, è giusto dire la stessa cosa dell'Inter?
"Quello chiaramente lo dirà il campo, come ho detto prima abbiamo lavorato bene. La società ha lavorato bene, mantenendo i giocatori importanti, abbiamo fatto un mercato intelligente con giocatori giovani ed esperti".

L'Inter arriva alla gara di domani con un punto in più in classifica. Tante critiche per la sconfitta con la Lazio, ha sentito qualcosa che non le è piaciuto?
"No, io l'ho detto dopo la gara contro la Cremonese. Della sconfitta nostra si è parlato tantissimo, è normale perché siamo l'Inter e una sconfitta fa sempre notizia. Sono passate quattro partite, abbiamo nove punti: so che possiamo migliorare di partita in partita, abbiamo giocatori di struttura importante e quindi più giochiamo meglio è. Adesso avremo un tour de force".

Andato via Ranocchia, è arrivato Acerbi. Cosa può aggiungere?
"Lo conosciamo, è un giocatore che ha tantissima esperienza, ha già lavorato con me, conosce i metodi miei e del mio staff. È un nazionale, sarà di grande aiuto: può fare il centrale o il braccetto, deve essere utile sia dentro che fuori come è stato Ranocchia l'anno scorso, che è stato un giocatore importante, con diverse presenze in un momento delicato. Contro Shakhtar e Napoli è stato preziosissimo".

Bastoni può giocare? Dzeko o Correa con Lautaro?
"Manca l'allenamento di oggi. Bastoni non stava al 100 per cento già prima della Cremonese, aveva avuto un rialzo febbrile, però mi aveva dato disponibilità e io ho preferito fare altre scelte. In questi due giorni ha avuto ancora una indisposizione, oggi tornerà in gruppo e dovrò decidere. Come dovrò fare in attacco: senza Lukaku, saranno in tre e Lautaro è rimasto in panchina all'inizio contro la Cremonese, quindi dovrò scegliere il suo partner sapendo che Correa ha fatto benissimo e ha segnato, Dzeko ha fatto un lavoro straordinario e mi è dispiaciuto che non abbia segnato. Anche sulle fasce devo scegliere: spero che Bastoni possa essere arruolabile, saremo 19 di movimento più tre di portieri, con Lukaku out".

Da piacentino aver vinto il derby con la Cremonese le dà carica?
"Al di là dei derby, è stata una partita importante. Venivamo da tre giorni in cui si era parlato troppo, però come ho detto prima ci sta: volevo una reazione dalla squadra, c'è stata perché si è fatta una partita seria contro un avversario che ha raccolto meno di quanto meritato".

Come sta Gosens? Può ritagliarsi uno spazio importante?
"Mi avevate fatto una domanda dopo la gara con la Cremonese, io non ne sapevo nulla. Il giocatore è al 100 per cento nel mondo Inter, l'anno scorso è rimasto fermo sei mesi e sta lavorando con grande voglia. In questo momento sto preferendo farlo entrare, per domani vediamo: posso scegliere Dimarco o Darmian, o lo stesso Robin".

Lei ha cambiato il modo di giocare dell'Inter. Domani, contro contropiedisti veloci e con dei difensori lenti come quelli dell'Inter, possa cambiare qualcosa?
"Questo di volta in volta noi cerchiamo di analizzarlo. Però io penso che la differenza in partite del genere la fanno l'atteggiamento e le motivazioni. Siamo la stessa squadra che l'anno scorso è rimasta otto partite senza prendere gol a prescindere dall'avversario. La condizione deve crescere e poi quando si subisce gol non starei a parlare solo dei tre difensori ma dell'atteggiamento dell'intera squadra".

Calhanoglu ha parlato di fuoco dentro. Pensate ai festeggiamenti sopra le righe fatte dai giocatori del Milan dopo lo scudetto?
"Ognuno fa quello che crede e quello che vuole. Io personalmente mi ricordo le due serate con i due trofei davanti ai nostri tifosi e l'abbraccio del nostro pubblico all'ultima giornata, ci hanno applaudito per la stagione fatta. Poi sappiamo tutti quanto conta la gara di domani".

Chi si è rinforzata di più sul mercato e chi è favorita per lo scudetto?
"Si sono rinforzate tutte, abbiamo visto quanto sia difficile vincere. Partite facili non si sono dimostrate tali: siamo sei-sette squadre tutte quante con un obiettivo in testa, vincere. Una soltanto potrà farlo, le altre arriveranno nelle posizioni che contano".