Più ammonizioni che gol, i numeri spiegano il fiasco di Morata nella breve parentesi al Milan

Alvaro Morata ha lasciato il Milan. Lo aveva fatto già sette mesi fa, ma ora in modo definitivo. È ufficiale il suo trasferimento a titolo definitivo al Como. In mezzo sei mesi al Galatasaray che hanno portato alla vittoria di due trofei e un addio al veleno, attraverso un lungo messaggio sul proprio profilo Instagram.
La parentesi in rossonero è assolutamente da dimenticare. Arrivato nel luglio 2024 come primo rinforzo per Paulo Fonseca, Morata ha segnato la miseria di 6 reti in 25 partite giocate, pur potendo portare a casa una Supercoppa Italiana. Con l'arrivo di Sergio Conceiçao la situazione è precipitata con lo spagnolo che ha salutato già nel mercato di gennaio.
Tra le pochissime gioie che questo giocatore ci ha regalato citiamo sicuramente la rete al "Bernabeu" nel successo per 1-3 contro il Real Madrid, oltre all'ottimo impatto alla prima giornata di campionato contro il Torino, dove ha avviato una rimonta che sembrava impossibile.
Fa specie notare che Morata abbia collezionato più ammonizioni (8) che reti. Lo stesso giocatore ha ammesso di essersi pentito di aver scelto il Milan: "Se potessi tornare indietro, non prenderei la decisione di lasciare l'Atletico". E sul suo addio al Milan: "Quando inizia a sembrare che tu sia un problema, preferisco andarmene. Ho avuto la possibilità di vivere un'esperienza in famiglia nel club più grande della Turchia e ho deciso di andarci".

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