TMW - L'Italia di Mancini: la crisi parte dalla bacheca. Zero tituli per troppi

TMW - L'Italia di Mancini: la crisi parte dalla bacheca. Zero tituli per troppiMilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
mercoledì 12 settembre 2018, 01:00News
di Matteo Calcagni
fonte di Marco Conterio per Tuttomercatoweb.com

Per raccontare il livello del calcio italiano può essere utile anche dare un'occhiata al club dove militano i giocatori che, per esempio, sono stati schierati ieri da Roberto Mancini nel ko per 1-0 al Da Luz contro il Portogallo. Gianluigi Donnarumma è il titolare del Milan che si è qualificato all'Europa League all'ultimo tuffo e ancora a zero titoli in bacheca. Lo stesso dicasi per Alessio Romagnoli, Mattia Caldara è rossonero ma non sta giocando e arriva dall'Atalanta dove come massimo risultato è arrivato ai sedicesimi di Europa League. Manuel Lazzari, esordiente, gioca nella Spal che si è salvata all'ultimo tuffo di campionato. Domenico Criscito era certo il più titolato ma in Russia, con lo Zenit, e ora è al Genoa che ha come massimo sogno e ambizione un miracolo Europa League. Per Giacomo Bonaventura vale il discorso di Donnarumma e Romagnoli, anche se con più anni sulla carta d'identità. Jorginho è ora il regista del Chelsea, arriva da un Napoli dei record ma in bacheca ha Coppa Italia e Supercoppa Italiana con Benitez, negli anni in cui non era protagonista assoluto. Bryan Cristante, per adesso, ha fatto mirabilie solo all'Atalanta, ora si gioca un posto da titolare nella Roma. Davanti Simone Zaza del Torino, reduce dall'esperienza al Valencia. Con lui un '97 come Federico Chiesa, ancora zero tituli, al centro Ciro Immobile, sì capocannoniere ma finora in carriera grande solo con la Lazio.

Certo, erano fuori i leader della Juventus in difesa, Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini, ma eccezion fatta per i reduci della BBC, chi altri anche con la Polonia può dirsi un campione fatto e già vincente? Davide Zappacosta ha scelto la strada della Premier, col Chelsea, dopo aver giocato al Torino. Cristiano Biraghi è della Fiorentina, ex Empoli. Lorenzo Pellegrini della Roma, futuro leader giallorosso, è in cerca del primo trofeo, Roberto Gagliardini è passato dalla B all'Atalanta e poi all'Inter da un anno e mezzo. Federico Bernardeschi ha vinto con la Juve lo scorso anno ma non da titolare, Lorenzo Insigne è colonna del Napoli ma da sempre insegue la Vecchia Signora senza mai riuscire a superarla in campionato. Mario Balotelli, semmai, è l'unico calciatore italiano della storia ad aver vinto la Premier League da quando è nata, con il Manchester City. Eppure è bersaglio. E' sempre al centro delle critiche. Quando alla sua esperienza, piuttosto, sarebbe il caso di aggrapparsi. E lui di farla valere, in un'Italia acerba. E scevra di campioni.