Zazzaroni: "Tra la Juve e Vlahovic l'amore non è mai sbocciato"

Ivan Zazzaroni, direttore de Il Corriere dello Sport, affida ad Instagram il suo pensiero su Dusan Vlahovic. Il serbo è ormai un giocatore inviso alla tifoseria bianconera ed è sul mercato, cercato anche dal Milan. Situazione agli antipodi rispetto a quella immaginata anni fa, quando la Juve lo acquistò dalla Fiorentina:
"La ferita Vlahovic è profonda. La Juventus lo aveva individuato come l’uomo che avrebbe fatto dimenticare Cristiano Ronaldo. Ottanta milioni per assicurarsi il centravanti dei prossimi dieci anni.
Era gennaio 2022. Non è andata così. Quando i matrimoni non riescono, è difficile individuare il responsabile. Di certo tra Dusan e la Juventus l’amore non è mai sbocciato. Né in campo né fuori. Anche perché il suo contratto matrimoniale è di quelli che non passano inosservati. Il serbo ha uno stipendio principesco: dodici milioni netti l’anno. È per distacco il calciatore più pagato della Serie A. Per fargli spazio nel bilancio, la Juventus si è sbarazzata di un certo Dybala. Lo status da nababbo ha favorito la sua rapida trasformazione in capro espiatorio nonché quasi responsabile unico del disastro bianconero. I tifosi hanno cominciato a trattarlo come se fosse un brocco qualsiasi. I social sono pieni di video di suoi strafalcioni.
La Torino bianconera si aspettava di essere trascinata da lui. A suon di gol e di grinta. Dusan immaginava un trattamento da principe, come a Firenze. Ma la Juventus è un’altra cosa. Qui non si fa credito a nessuno. È un posto per i Tevez, per i Mandzukic. L’eleganza viene concessa ai Platini, agli Zidane. Il resto è classe operaia. Devi darti da fare. Vlahovic, invece, si è rivelato un atleta fragile. Alle prime difficoltà, ha reagito chiudendosi nell’orgoglio dell’incompreso. E di difficoltà ne ha avute, sia con Allegri (con cui comunque ha segnato 16 gol in Serie A due stagioni fa) sia con Thiago Motta. Ora è l’elefante nella stanza della Juventus. Ne è diventato il simbolo del disastro gestionale. Il paradosso è che resta un signor attaccante, probabilmente il migliore che hanno. Ma ormai non c’è più la serenità per rendersene conto".

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