Inter-Milan 0-1, le pagelle: Maignan è da 8.5! Pulisic, Modric e Rabiot da 7
Il derby è ancora rossonero! Un gol di Pulisic nella ripresa sblocca la gara e poi ci pensa Mike Maignan, che dopo le parate del primo tempo, neutralizza il rigore di Hakan Calhanoglu. Ottima partita difensiva dei rossoneri, capaci di soffrire come non mai.
Inter-Milan 0-1, le pagelle:
Maignan 8.5: è felino il riflesso sul colpo di testa di Thuram, con una paratona a mano aperta. Concede il bis al 37’ su Lautaro, con un'altra paratona, sempre a mano mancina a far da muro. Se il Milan rimane a galla nel primo tempo, è per grande merito suo. È orgasmico nella parata sul rigore di Calhanoglu perché la doppia respinta è solo il finale di una preparazione psicologica devastante. Mike, infatti, concede più spazio sulla sua destra, quasi a voler invitare il turco a tirare lì e quando l’interista abbassa la testa per calciare, lui accorcia la porta e para. Fate mea culpa, chiedetegli scusa e mettetegli sotto il naso il rinnovo di contratto.
Tomori 6.5: i buchi posizionali di Fofana non aiutano nella lettura dei movimenti che il canale mancino dell’Inter fa da quella parte. Attento fino alla fine.
Gabbia 6.5: il sindaco conferma che nella sua zona non si passa. Regge alla gomitata impunita di Lautaro Martinez senza fare una piega. Guida solida anche nello scontro fisico che sia con Lautaro, Thuram, Pio Esposito e Bonny. Certezza.
Pavlovic 6: dei tre dietro è quello che i compagni tendono a premiare in zona offensiva. Lui si fa sentire bene su Thuram nell’uno contro uno e si sgancia quando può per creare superiorità. Commette il fallo di rigore su Thuram che è una macchia che solo Maignan copre.
Saelemaekers 7: abnegazione assoluta alla causa. Il derby è una di quelle partite che lo accende dal punto di vista dell’attenzione ed è una spina per Dimarco, che se lo ritrova sempre addosso. Aiuta Tomori e Fofana, mentre davanti cerca di mettersi nelle condizioni di poter far male agli avversari. Ferocissimo nell’aggredire il contropiede che cagiona il gol di Pulisic. Il suo destro è indirizzato sul secondo palo, Sommer non perfetto e l’americano fa gol.
Fofana 6: un primo tempo brutto, dove sembra appesantito nel correre all’indietro senza la palla. È lì che l’Inter cerca di creare i triangoli per la superiorità. Conduce la transizione da cui nasce il gol del vantaggio, credendo nel rimbalzo offensivo positivo sulla giocata di Leao. Cresce nella ripresa in presenza e intensità. (dal 78’ Ricci sv).
Modric 7: il maestro del posizionamento porta a casa il suo primo derby milanese con l’ennesima prestazione da fenomeno. Perché non è solo la qualità delle scelte che fa, ma specialmente quella delle porzioni di campo che occupa, quando le occupa e come le occupa.
Rabiot 7: il suo ritorno dà a tutta la squadra una forza mentale clamorosa. Fisicamente è imponente, spezza le linee mediane interiste quando decide di sciogliere le briglie. Capisce che dopo la sfuriata positiva del Milan, c’è bisogno di essere compatti e regala una dose di carica anche a Bartesaghi.
Bartesaghi 6.5: al primo derby dei grandi da titolare, fa una bellissima figura. La prima occasione milanista della partita è sul suo mancino, che lui chiude un po’ troppo e Pulisic non ci arriva per pochissimo. Bravissimo nella gestione di tutta la partita, mette dentro cross che mandano in ansia i tre di dietro dell’Inter. Tiene botta nell’assalto finale nerazzurro. Ormai è lui il titolare e questa partita lo conferma.
Pulisic 7: segna il gol che sblocca la partita, arrivando da rapace d’area di rigore sulla respinta imperfetta di Sommer sul destro di Saelemaekers. Suo il tiro più pericoloso del primo tempo, con un bel destro a giro che fischia alla sinistra di Sommer. (dal 78’ Nkunku sv).
Leao 6: ditegli quello che volete, ma ha fatto una prova di grande sacrificio e applicazione assoluta. Non ha occasioni per calciare in porta, ma è lui a ribaltare il campo nell’azione che porta al gol vittoria di Pulisic. (dall’85’ Loftus-Cheek sv)
Allenatore:
Allegri 7.5: concede il pallino del gioco all’Inter per cercare di ripartire. Il Milan cresce dopo aver retto i primi quindici minuti, ovvero quando alza il ritmo della pressione e sale l’occupazione del campo. La fase difensiva è clamorosa e vince l’ennesimo scontro diretto. Avanti Max.

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