CorSera - Cardinale: "Milan in vendita? Completamente falso. Pioli sta facendo un buon lavoro, non licenzio tanto per farlo"

CorSera - Cardinale: "Milan in vendita? Completamente falso. Pioli sta facendo un buon lavoro, non licenzio tanto per farlo"MilanNews.it
sabato 17 febbraio 2024, 08:00Primo Piano
di Francesco Finulli

Gerry Cardinale è a Milano per fare le cose sul serio. Il proprietario rossonero è fresco di una nuova puntata in Italia, dove è stato per seguire a San Siro la sfida di Europa League tra Milan e Rennes. Il manager americano è stato intercettato ai microfoni del Corriere della Sera prima della sua immediata ripartenza ("Ho un ufficio a Dubai, uno ad Abu Dhabi, ne sto aprendo uno a Riad. RedBird ha molti interessi in questi Paesi") e ha parlato con toni categorici del suo progetto con il Milan e della posizione di Stefano Pioli.

A lungo termine

La prima smentita di Cardinale è arrivata circa la sua permanenza in rossonero, a chi lo accusa di non avere realmente a cuore gli interessi sportivi rossoneri e a chi addirittura mette in giro la voce che stia cercando nuovi investitori a cui cedere il club. Il numero uno rossonero non ammette indiscrezioni di questo tipo: "Voglio essere categorico: è completamente falso. Sono qui per starci a lungo, ho un lavoro da fare. Mi sono impegnato a riportare il Milan in vetta alla serie A e all’Europa e non mi fermerò prima di aver raggiunto questi risultati. E quando li avremo raggiunti, vorrò raggiungerli ancora". Cardinale poi chiarisce ancora di più questo aspetto, mettendo al centro del discorso i sostenitori rossoneri: "È per i tifosi che mi dispiace, perché vengono indotti a pensare a un’instabilità che non c’è ventilando cambiamenti non veritieri nella struttura societaria. Io non mi lascio distrarre e resto concentrato sulle cose da fare". Come esempio porta la questione del vendor loan di Elliott, chiacchierata prima e dopo il passaggio di proprietà: "Sono io che l’ho voluto, perché Elliott ha fatto un grande lavoro. Nessuno mi ha messo una pistola alla tempia. Si può non essere d’accordo con le mie strategie, ma non inventarle. Sono un esperto di corporate finance: supporre che a 18 mesi da queste scelte io stia incontrando difficoltà è privo di fondamento".

Fiducia a Pioli

E dopo aver chiarito la sua posizione, Cardinale ha ribadito nuovamente i suoi obiettivi sportivi. Per farlo ha voluto confermare la fiducia a Stefano Pioli, attestato di stima molto importante per il tecnico rossonero che nelle ultime settimane aveva ricevuto la fiducia da Ibra, Furlani e Scaroni. Così sul tecnico: "Non essere contento in un certa fase non si traduce necessariamente nel licenziare l’allenatore. Credo che Pioli stia facendo un buon lavoro in una situazione non facile, con una squadra molto rinnovata, non cedo alla tentazione di “licenziare” qualcuno tanto per cambiare qualcosa". Il riferimento al non essere contento è al messaggio natalizio in cui Cardinale aveva dichiarato di non essere soddisfatto dei risultati sportivi: non lo è ancora ma questo non significa che l'allenatore vada cacciato. Quindi l'americano ha ribadito la sua volontà di vincere: "Contento? Lo sarò quando vinceremo la Champions. Ma Io dico: il campionato è ancora lungo, può succedere di tutto, stiamo a vedere. Dobbiamo migliorare in tante cose, con gli infortuni per esempio. Tutti, a partire da me, devono fare un lavoro migliore. Ma io non mi licenzierò, sarò qui per tanto tempo. Nessuno vuole vincere più di me". Quindi una battuta sul gruppo squadra attuale, a parziale giustificazione di Pioli: "Abbiamo cambiato tanto e ci vuole tempo per creare un team coeso. Siamo comunque in crescita, vicini al secondo posto, e di questo va dato merito a giocatori, staff, allenatore. Rennes? Sono molto soddisfatto di quello che ho visto, partite così danno ai giocatori tanta fiducia, ci voleva. Malgrado i molti nuovi innesti il gruppo sta facendo progressi". E ovviamente una anche sulla questione nuovo stadio: "Sono molto soddisfatto dei progressi che stiamo facendo, decisamente tanti in 18 mesi, per arrivare a costruire il primo nuovo stadio in Italia dal 2011, con 70.000 posti. Riconsiderare San Siro? Non credo a questo punto, ma ogni opzione merita attenzione".