El Shaarawy, a cresta alta dopo 622 giorni. Una prodezza anche per Conte

Gol e lacrime. Stephan El Shaarawy ritrova il sorriso contro la Samp, rompendo un preoccupante digiuno in Campionato che durava ormai da 622 giorni. Era il 24 febbraio dell’anno scorso - ricorda La Gazzetta dello Sport in edicola stamane - quando il Faraone realizzò la sua ultima rete (la penultima dopo ieri) in A, quella del momentaneo vantaggio contro l’Inter. Un’eternità per un attaccante abituato a metterla dentro spesso e volentieri. Stephan aveva smarrito la via del gol e con essa anche la convinzione nei propri mezzi, finendo col precipitare in un baratro fatto di performance sottotono, critiche e dubbi.

RABBIA POSITIVA - Dicono che El Shaarawy, a volte, sia troppo morbido negli atteggiamenti - scrive la rosea -, che si arrabbi poco. Ecco perché mister Pippo Inzaghi aveva assorbito senza pensieri lo sfogo del novantadue di qualche settimana fa ("Non sto giocando per scelta tecnica - aveva dichiarato - più che dispiacere è un’incazzatura"). Meglio così, dunque, meglio un Faraone inc... arrabbiato per le panchine in stagione, piuttosto che un giocatore spento, quasi rassegnato al suo destino di talento inesploso. Ieri, l’ex Genoa si è preso le sue personali rivincite, segnando proprio contro la Sampdoria, lui cuore Genoa, cresciuto nelle giovanili del Grifone.

UN GOL PER IL CT - E poi c’è la Nazionale. O meglio, Antonio Conte. Il commissario tecnico non ha mai avuto dubbi sul talento di El Shaarawy, ma giusto tre giorni fa aveva pensato bene di spronarlo pubblicamente. Ed ecco i risultati, la risposta: prodezza e prestazione al bacio proprio sotto gli occhi dell’ex allenatore bianconero, che in giornata diramerà la lista dei convocati. Stephan ci spera e, forse non a caso, ha lasciato il Ferraris non solo con il borsone del Milan, ma anche con quello dell’Italia. Probabilmente, solo una casualità, oppure un segno. Chissà...