Jashari, grande senso di Milanismo: "Volevo solo i rossoneri"

Jashari, grande senso di Milanismo: "Volevo solo i rossoneri"MilanNews.it
Oggi alle 11:25Rassegna Stampa
di Manuel Del Vecchio

Ieri mattina Ardon Jashari si è presentato alla stampa, a Casa Milan, e ha fatto trasparire tutta la sua voglia di vestire il rossonero. Sensazione che ha riscontrato anche TuttoSport, che questa mattina scrive di un giocatore che ha già dato un grande senso di Milanismo. Il centrocampista ci ha messo poco, con il suo inglese perfetto e il suo carisma, a conquistare tutti in sala stampa: "Come ho già detto, il Milan è un sogno che si realizza, per me ma anche per la mia famiglia. Fin dai primi contatti con il Milan avevo ben chiaro di voler venire qui. Sapevo che non sarebbe stato facile, ero un giocatore importante per il Bruges e non mi avrebbero fatto andare via facilmente. Serviva pazienza. Igli Tare ha detto che avrebbe fatto di tutto per portarmi qui, anche se fossero arrivati altri club, io volevo solo il Milan. Ora siamo tutti contenti. Quando ero piccolo sono venuto a vedere il Milan contro il Barcellona, erano le squadre in cui tutti i bambini che come me sognavano di fare il calciatore volevano giocare. Faccio fatica a trovare le parole giuste per far capire cosa provo a essere qui".

Belle parole anche nei confronti di Massimiliano Allegri: "Sono qui da una settimana, ma non posso che spendere parole positive su Allegri e il suo staff. È un allenatore che è vicino alla squadra, si è creata una grande armonia nello spogliatoio. Lo ringrazio anche per le parole che ha detto dopo la partita con il Leeds. Non giocavo da due mesi, ho fatto un po' fatica a ritrovare il ritmo ma mi sono trovato bene in campo. Mi stavo allenando da due giorni con la squadra, ma volevo dare una bella impressione a tutti. Ho ampi margini di miglioramento e continuerò a crescere".

Parole importanti per quanto riguarda la posizione in campo ed un grande rossonero del passato come fonte d'ispirazione:  "La posizione in campo? Deciderà Allegri, io posso giocare da numero 10 o da numero 6". E il suo giocatore preferito? "Andrea Pirlo, anche perché ho una storia simile alla sua. Anche io avevo cominciato la carriera, come lui, da trequartista. Poi lui quando è arrivato al Milan è diventato un playmaker, anche io ora gioco più indietro. Siamo giocatori diversi, io ho il mio stile di gioco, ma cerco di ispirarmi a lui".

Tantissima personalità, in attesa di vederlo sul campo. E se fra i tifosi magari qualcuno teme che possa essere un De Ketelaere-bis, Ardon mette in chiaro che l'unico punto di contatto con Charles è la squadra di provenienza: "L’unica cosa che ho in comune con Charles De Ketelaere è che abbiamo indossato la maglia del Bruges, ma siamo giocatori diversi. La pressione di giocare con la maglia del Milan sapevo ci sarebbe stata, è normale. Io lavorerò per diventare un giocatore importante".

Nel finale di conferenza una battuta anche su Ausilio dell'Inter, che nei giorni scorsi aveva raccontato di come il figlio lo avesse rimproverato per non aver preso lui Jashari, visto che glielo aveva segnalato dai tempi del Lucerna: "Lo ringrazio per le sue parole, ma anche se ci fossero state altre squadre italiane interessate io volevo solo il Milan".