BENTORNATO SHEVA?!?!

BENTORNATO SHEVA?!?!MilanNews.it
martedì 26 agosto 2008, 14:42Vista dalla Curva
di Davide Bin

La telenovela Shevchenko, iniziata più di due anni fa con la fuga del campione ucraino verso la dorata Londra, si è conclusa con il ritorno a casa del figliol prodigo dopo molti colpi di scena, soprattutto negli ultimi giorni. Come tutti i "kolossal" che si rispettino, anche la vicenda Shevchenko ha provocato reazioni "ad ampio spettro" in chi l'ha seguita con attenzione e passione, ovvero i tifosi rossoneri, i più interessati e coinvolti: si passa dalla gioia sfrenata per il ritorno di un grande campione che ha fatto la storia del Milan, all'odio e al rancore verso chi ha tradito i tifosi e la maglia rossonera (soprattutto con quell'immediato bacio alla casacca del Chelsea...), passando per l'imbarazzo di chi non sa quale sentimento far prevalere e per l'indifferenza di chi non vuole criticare un giocatore che ha fatto tanto per il Milan ma che ha sbagliato a voler andare via e, soprattutto, ha commesso l’errore più grave nei modi in cui l'ha fatto, ovvero cercando scuse buffe e palesemente false (tipo quella dei figli che dovevano imparare l'inglese). Ecco il perchè di quei punti di domanda alternati ai punti esclamativi che avete visto nel titolo: man mano che passano le ore e i giorni, chi vi scrive si è accorto che è sempre più difficile prendere posizione e avere le idee chiare, perchè in me convivono e si scontrano le due anime del popolo rossonero, gli innocentisti e i colpevolisti, chi è contento per il ritorno e chi lo avrebbe volentieri lasciato a Londra a scontare in eterno (e in panchina) il suo peccato originale. L'accoglienza ricevuta da Sheva all'aeroporto e a Milanello in questi giorni dimostra che forse sta prevalendo chi lo vuole perdonare e riaccogliere a braccia aperte, ma sondaggi e discussioni nei vari forum dimostrano che la tifoseria rossonera è spaccata in due e, come già detto, le reazioni sono molto differenti e praticamente opposte. Sicuramente sento di poter dire che anche i sentimenti più negativi in fondo in fondo nascono dal troppo amore che tutti i tifosi rossoneri hanno provato per questo giocatore; in pratica è come quando una coppia di innamorati si divide e se l'amore è stato vero, sincero e importante le reazioni possono essere di vario tipo: c'è chi continua ad amare e sogna di tornare insieme, c'è chi non vuol più sentir parlare della persona da cui si è stati traditi e delusi, c'è chi prova odio e risentimento verso l'ex che l’ha fatto soffrire. Confesso che inizialmente appartenevo a quest'ultima categoria e ho sempre considerato inutile e dannoso un ritorno di Shevchenko al Milan, forse anche perchè tutte le volte in cui il Milan ha fatto tornare qualcuno di importante (Sacchi, Capello, Gullit...) gli esiti non sono mai stati positivi e le "minestre riscaldate" non sono mai state particolarmente gustose; chi mi segue da tempo sa che sono sempre stato contrario ad un eventuale ritorno di Shevchenko (anche per motivi tecnici) e se avessi scritto questo articolo immediatamente dopo la notizia ufficiale del suo "rientro all'ovile da pecorella smarrita", cioè sabato scorso, forse avrei detto parole diverse e più dure verso il giocatore e il Milan. Ora, però, comincia a prevalere il mio lato più romantico e sentimentale e aver rivisto Sheva con la maglia rossonera a Milanello non mi è sembrato poi così strano e non ha provocato in me rabbia o risentimento; è stato come riavvolgere un nastro, riportare la mente indietro di due anni e ricominciare da dove il discorso si era interrotto. Shevchenko ha fatto un errore, ha sbagliato a lasciare il Milan e un ambiente che lo adorava, ma il destino lo ha punito con due anni di (dorato) esilio in un ambiente che non lo ha mai capito e amato mentre il "suo" Milan nel frattempo diventava Campione d'Europa, Supercampione d'Europa, Campione del Mondo e squadra più titolata del pianeta, anche senza il suo contributo e a dimostrazione che tutti sono importanti ma nessuno è indispensabile e che i giocatori passano ma il Milan e la sua maglia restano ed è questo ciò che conta.

Sheva ci ha fatto soffrire quando ha lasciato il Milan ma qualcuno sicuramente più importante di me a suo tempo disse: "Chi è senza peccato scagli la prima pietra!" E allora mi permetto di aggiungere un paio di domande semplici semplici: chi non ha mai commesso un errore in vita sua? Chi può dire con certezza di non aver mai tradito la fiducia di qualcuno e di non aver mai fatto soffrire chi gli vuole bene? Penso ben pochi e sono sicuro che tutti gli altri, quando hanno capito di aver sbagliato, hanno cercato, chiesto e magari ottenuto quel perdono che ora vorrebbero negare a Shevchenko. In fondo stiamo parlando di un giocatore che in sette anni di Milan ha segnato la bellezza di 173 gol, molti dei quali decisivi per vincere praticamente tutto ciò che una squadra di club può vincere; ci ha regalato gioie incredibili, emozioni enormi, momenti di felicità e di esaltazione; poi, è vero, ha cercato di rovinare tutto lasciandoci sul più bello, anzi…sul più brutto, perché l’estate 2006 è quella di Calciopoli, delle penalizzazioni, del rischio di retrocessione a tavolino prima e di esclusione dall’Europa poi e qualcuno ha interpretato il suo addio come un tentativo di lasciare una barca che rischiava di affondare. Invece il Milan è rimasto a galla egregiamente, facendo filotto di vittorie in campo internazionale e ad affondare è stato lui, ripudiato ed escluso da ben tre allenatori che hanno guidato il Chelsea in queste ultime stagioni. Ora le strade di Shevchenko e del Milan tornano a convergere dopo un lungo e reciproco corteggiamento, perché il giocatore voleva tornare a Milano e la società rossonera voleva riportarlo “a casa”, ma come in tutte le storie d’amore che si rispettino si aspettava che fosse l’altro a fare la prima mossa e a consentire il riavvicinamento. Io non voglio assolutamente far cambiare idea a nessuno sul conto di Shevchenko: non mi permetto di dire a chi non lo vuole che va perdonato e non mi sento di chiedere a chi non l’ha mai dimenticato di farlo proprio ora; ognuno manterrà le proprie convinzioni come è giusto che sia, ricordiamoci solo che stiamo parlando di un giocatore che ha contribuito a fare la storia del Milan, che è il più prolifico cannoniere dell’era Berlusconi e che può essere ancora utile alla causa rossonera se tornerà quello di una volta, cosa non semplice dopo tanti mesi tribolati. Sheva si è ripresentato a Milanello timido ed emozionato come la prima volta, con l’umiltà di chi vuole farsi perdonare e con la sorpresa di chi non si attendeva un’accoglienza simile, forse proprio perché in cuor suo sapeva di aver sbagliato e di averci deluso. Facciamo uno sforzo, dimentichiamo rancori e malumori e riaccogliamolo a braccia aperte per il bene del “nostro” Milan, che in fondo è la cosa che conta di più. Una seconda possibilità non si nega a nessuno, nemmeno ai delinquenti, quindi “Bentornato Sheva!!”; alla fine ce l’hai fatta a farmi togliere i punti di domanda lasciando solo quelli esclamativi, perché “cuore rossonero” non è solo il nome della nuova tessera di abbonamento ma anche e soprattutto ciò che contraddistingue da sempre i tifosi del Diavolo, capaci di amare e, speriamo, anche di perdonare in modo unico e speciale!