INZAGHI, KAKA'...E IL MILAN VA!

INZAGHI, KAKA'...E IL MILAN VA!MilanNews.it
lunedì 27 aprile 2009, 00:57Vista dalla Curva
di Davide Bin

Mentre SuperPippo aggiorna i suoi record (305 gol da professionista, 150 in serie A) e Kakà torna finalmente ai suoi livelli, non tanto per la doppietta realizzata dal dischetto, quanto per le tante giocate di classe sciorinate sul campo fradicio di San Siro, il popolo rossonero vive un'altra giornata perfetta, in cui tutti i risultati che riguardano da vicino il destino del Milan si rivelano favorevoli e disegnano una classifica ancor più positiva: meno sette dall'Inter battuta a Napoli, secondo posto solitario davanti alla Juventus, bloccata sul pareggio a Reggio Calabria, più nove sul quarto posto e qualificazione alla Champions League ormai quasi certa; tanti motivi per sorridere, dunque, per i tifosi del Diavolo, che hanno potuto assistere ad un'altra prestazione vincente e convincente della squadra di Ancelotti, che ha battuto nettamente il Palermo, dimostrando che la goleada contro il Torino di una settimana fa non era solo frutto della mediocrità dei granata, ma anche di un gioco ritrovato e di una condizione fisica buona da parte di tutti i giocatori, che finalmente riescono ad esprimere le loro qualità e ad ottenere i risultati che tutti attendevamo. Probabilmente è troppo tardi per cullare sogni di clamorose rimonte ai danni dei cugini, ma chi vuol credere nell'impossibile è libero di farlo, sostenuto anche dal fatto che i rossoneri hanno dimezzato il distacco dall'Inter (da meno quattordici a meno sette) in sole tre giornate e ci sono ancora cinque partite da disputare e quindici punti in palio da conquistare. Nel frattempo godiamoci un'altra vittoria netta, ricca di gol ed emozioni contro un avversario ostico e in salute ma che non è stato in grado di fare un solo tiro in porta e, quindi, non deve attaccarsi all'alibi degli errori arbitrali per giustificare la sconfitta. Il Milan ha ritrovato il miglior Kakà, ha sopperito all'assenza di Pato grazie allo straordinario momento di forma di Inzaghi e, ancora una volta, ha fornito una prestazione collettiva molto positiva, al punto che è difficile trovare qualcuno che abbia giocato sotto tono e tutti meritano elogi e applausi, quelli che il pubblico di San Siro ha dispensato dall'inizio alla fine ad una squadra che sta chiudendo la stagione alla grande, a costo di alimentare rimpianti e rimorsi su ciò che avrebbe potuto essere e non è stato.

Ancelotti non può contare su Pato (fermato da problemi muscolari) e ripropone il caro vecchio schema ad albero di Natale, quanto mai attuale visto che teoricamente siamo al 26 aprile ma sembra...il 26 dicembre: piove, fa freddo e un vento gelido porta l'acqua fin dentro lo stadio, entrando dal buco sopra il settore arancio (dove non c'è il terzo anello) e bagnando la gente fin quasi a metà curva. Forse anche il pessimo tempo ha tenuto lontano il grande pubblico dallo stadio e smorzato un po' l'entusiasmo per la goleada sul Torino, per i tanti risultati utili consecutivi e per la classifica sensibilmente migliorata nelle ultime settimane. Lo stadio non è certo gremito, ma la partita promette emozioni, perchè le due squadre stanno attraversando un buon momento e hanno l'intenzione di giocarsela a viso aperto per conquistare i tre punti: al Milan servono per il secondo posto e, perchè no, per sperare nell'impossibile, mentre il Palermo cerca il risultato di prestigio per agganciare la zona UEFA e la Roma battuta a Firenze nell'anticipo serale del sabato. Come già accennato, Ancelotti schiera una sola punta, Inzaghi naturalmente, con Kakà e Seedorf (500 partite di campionato in varie nazioni) alle spalle; il trio di centrocampo è lo stesso della partita contro il Torino (Ambrosini, Pirlo e Beckham), mentre in difesa viene riproposto Flamini a destra dopo l'ottima prestazione contro i granata, Zambrotta trasloca ancora a sinistra, Jankulovski viene momentaneamente escluso e Favalli prende il posto di Senderos accanto a capitan Maldini.

Inzialmente è il Palermo a dare l'impressione da voler fare la partita, ma si tratta solo di un fuoco di paglia e ben presto il Milan, sornione, sicuro e convinto riesce a sbloccare il risultato: merito del primo lancio illuminante di Beckham, respinto da Kjaer verso Ambrosini, la cui incursione in area viene fermata fallosamente dall'intervento scomposto, di Cassani; Rizzoli concede il rigore, Kakà lo trasforma con il brivido, visto che Amelia intuisce ma non riesce ad arrivare sul tiro angolatissimo di Ricky, acclamato dalla Sud. La partita è già indirizzata sui binari giusti dopo dieci minuti e il Milan ne approfitta per chiuderla in fretta: Ambrosini triangola con Kakà e dall'interno dell'area scodella sulla testa di Inzaghi un delizioso assist che SuperPippo deve solo depositare in rete spiazzando il portiere. Secondo boato della Sud e solita esultanza sfrenata di Inzaghi, giunto al decimo gol nelle ultime sette partite. Kakà sembra finalmente aver ritrovato una buona condizione e la miglior dimostrazione viene dal fatto che gli avversari sono costretti al fallo per fermare le sue progressioni e collezionano cartellini gialli. Beckham alza troppo la mira da buona posizione e si dispera, ma poi può sorridere perchè il pubblico è contento di come stanno andando le cose e dispensa applausi generosi anche a chi sbaglia. Il Palermo ci prova solo con una conclusione da lontano di Miccoli che finisce fuori e così Dida può vivere una giornata da tranquillo spettatore, infastidito solo dalla pioggia e dal vento gelido. Kakà viene atterrato da Kjaer in area, ma Rizzoli non se la sente di concedere un altro rigore, peraltro più netto di quello fischiato in precedenza. Kakà cerca il gol anche su azione ma non inquadra la porta e il primo tempo si chiude con il Milan avanti di due gol e la sensazione che la partita sia già chiusa, vista la reazione pressochè nulla del Palermo, anche se giusto un paio di settimane fa, proprio qui a San Siro, i rosanero sono stati capaci di rimontare due gol all'Inter nella ripresa, quindi occhi aperti e niente distrazioni!

Ballardini ci prova inserendo una punta in più, ma il colpo di grazia per il Palermo viene dall'espulsione per somma di ammonizioni dopo tre minuti di Bovo, sempre per un fallo sullo scatenato Kakà. Con due gol da recuperare ed un uomo in meno, la montagna da scalere per il Palermo è troppo ripida e il Milan diventa padrone assoluto della scena, continuando ad attaccare e giocare bene e sfiorando il terzo gol con Seedorf, il cui "rigore in movimento", ovvero tiro a colpo sicuro dal centro dell'area, viene deviato miracolosamente da Kjaer. Flamini si fa ammonire per un banale fallo a centrocampo e dovrà saltare la trasferta di Catania (ma ci sarà regolarmente per la sfida con la Juventus), poi il Milan chiude definitivamente la partita con il terzo gol: Kakà sguscia via in area dal lato destro, Balzaretti, sorpreso dal tunnel del campione brasiliano, lo trattiene, Rizzoli decreta il rigore e Ricky lo trasforma in gol spiazzando Amelia con un tiro centrale. Doppietta per Kakà (al quattordicesimo gol in campionato) e la Curva ribadisce con un coro possente ed inequivocabile che NON SI VENDE KAKA', qualora venisse ancora qualche strana tentazione alla dirigenza rossonera, alla ricerca di soldi per sanare un bilancio perennemente in rosso. Ancelotti concede uno scampolo di partita a Ronaldinho e Shevchenko, togliendo dal campo Seedorf e Inzaghi; emblematico che i gioielli della campagna acquisti estiva della società rossonera siano stati retrocessi al ruolo di rincalzi da utilizzare a risultato ormai acquisito, come si farebbe con i giovanotti della Primavera, ma questa è l'ennesima dimostrazione che il mercato rossonero non è stato molto azzeccato e che Ancelotti ha accantonato chi non gradiva e ha preferito puntare sui suoi fedelissimi per tornare in alto; comunque la curva, che un paio di partite fa aveva "bacchettato" Ancelotti reclamando più rispetto per Sheva, ora acclama il tecnico che, in fin dei conti, ha portato questa squadra sul tetto del mondo e ha vinto tanti trofei, quindi merita riconoscenza, affetto e, perchè no, la conferma per la prossima stagione per acclamazione popolare. I due nuovi entrati, forse demotivati da tanta panchina, non provano nemmeno a mettere in difficoltà il mister nelle sue scelte future con qualche prodezza o guizzo degno della loro fama e, così, l'unico altro spunto di cronaca viene da un bel tiro dalla distanza di Pirlo che esce di poco, facendo venire i brividi a Ujkani, che ha sostituito l'infortunato Amelia. Entra anche Cardacio al posto di Beckham, ma ormai la partita ha detto tutto quello che doveva dire, l'attenzione si sposta sulle notizie che provengono da Reggio Calabria e bisogna segnalare solo l'unica facile parata a terra di Dida sul velleitario tiro di Simplicio. Alla fine applausi per tutti da parte del pubblico rossonero che si è divertito e si è goduto uno spettacolo gradevole senza dover soffrire e può tornare a casa soddisfatto ad asciugarsi dalla pioggia, scaldarsi e "gufare" i cugini, sognando rimonte impossibili.

Gara a senso unico dominata da un Milan in gran forma, trascinato dalle prodezze di un Inzaghi immortale, da un Kakà tornato ai suoi livelli e da un Ambrosini molto incisivo e motivato; quarta vittoria consecutiva, sesta nelle ultime sette partite e gol a raffica per il miglior attacco del campionato anche senza il contributo di Pato in questa sfida. E' un ottimo periodo per quanto riguarda i risultati, ma ultimamente anche il gioco sembra ritrovato e ciò potrà alimentare eventuali rimorsi se in queste ultime giornate il distacco dall'Inter dovesse essere ulteriormente ridotto senza peraltro venire annullato, cosa che pare francamente molto difficile, nonostante la sconfitta dei nerazzurri a Napoli. La squadra ora ha facilità di gioco e di corsa, trova agevolmente la via della porta avversaria e del gol e vince largamente anche contro avversari di buon livello come il Palermo. L'attacco è molto prolifico ma anche la difesa se la cava egregiamente, con due soli gol subiti nelle ultime sette sfide, nonostante l'infortunio di Abbiati e una linea difensiva in cui i "vecchietti" Maldini e Favalli fanno ancora un'egregia figura. Ottimo il binario di destra Flamini-Beckham, da sottolineare la "regia oscura" di Pirlo, che ultimamente lascia ad altri le luci della ribalta e si impegna a recuperare palloni davanti alla difesa e ad iniziare le manovre offensive. Insomma tante note positive e poche sbavature per una squadra che ha ritrovato se stessa, forse troppo tardi per alimentare sogni impossibili di gloria, ma sicuramente in tempo per chiudere dignitosamente la stagione e dimostrare di non essere finita e di poter ancora vincere e divertire con le magie dei suoi campioni. Con Inzaghi e Kakà il Milan va e chissà dove sarebbe potuto arrivare se avesse potuto sempre contare su questi (e anche altri) giocatori nell'arco di tutta la stagione!