Bianchin: "Il Milan a inizio estate ha detto di avere in testa un numero 9: quel giocatore non è arrivato per scelta e incidenti di mercato"

Luca Bianchin, giornalista, si è così espresso su gazzetta.it sulle strategie in attacco del Milan e sul motivo per cui si sono fatte determinate scelte al posto di quelle inizialmente annunciate: "Il Milan a inizio estate ha detto di avere in testa un numero 9, un attaccante centrale con caratteristiche alla Giroud. Quel giocatore non è arrivato, perché Dovbyk è rimasto alla Roma e Nkunku è una punta diversa. È accaduto per scelta e incidenti di mercato. Darwin Nuñez è stato il primo obiettivo dell'estate ma presto si è capito: troppo caro. Sarebbe poi andato all'Al Hilal per 53 milioni più bonus. Vlahovic non è mai stato vicino per motivi simili: i 12 milioni netti di ingaggio non sono in linea con la politica del club. Hojlund è stato trattato e bocciato, non ritenuto un giocatore da 40 milioni di riscatto obbligatorio.
La scelta allora è stata Victor Boniface, preferito perché prendibile in prestito con diritto di riscatto, ma le condizioni del suo ginocchio hanno consigliato di soprassedere. E allora, quando Harder è stato ritenuto troppo acerbo (o troppo caro per richieste extra), si è scelto di puntare su Nkunku, un giocatore forte ma non un uomo d'area. Conferma la vecchia teoria: il mercato del centravanti è il più difficile".
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