- F.Galli: "Crisi Milan? Performance altalenanti. In alcuni reparti ci sono delle lacune"

Quali sono i motivi che si celano dietro alla crisi di risultati del Milan? Al fine di decifrarli, la redazione di Milannews.it ha intervistato telefonicamente in esclusiva Filippo Galli, ex calciatore del Diavolo (tra il 1983 e il 1996), attualmente curatore del blog personale “La Complessità del Calcio”. Ecco le sue parole:
Come ti spieghi la crisi di risultati del Milan?
“Per me si tratta semplicemente di un problema legato a performance altalenanti…”.
Più specificamente?
“Nelle recenti partite del Milan, abbiamo assistito a una squadra che ha sempre disputato 50’-60’ di gara molto bene, per poi calare o viceversa. Prendiamo come esempio Milan-Udinese”.
Sulla base della tua esperienza, ci sono colpe concrete targate Stefano Pioli?
“La mia esperienza mi insegna che, nei momenti di difficoltà, la colpa difficilmente è riconducibile a un singolo, da cercare come capro espiatorio. Ogni responsabilità, per uscirne, va sempre condivisa tra società, allenatore e calciatori. Nessuno escluso”.
Però pare fattuale che, rispetto alle scorse stagioni, i rossoneri abbiano subito molti più infortuni muscolari…
“Non mi permetto di formulare sentenze, perché bisogna vivere la quotidianità della squadra Milan per capire. Gli impegni della squadra di Pioli sono tantissimi, tra campionato e Champions. È normale che, con match ingenti e così ravvicinati, qualche calciatore possa accusare alcuni affaticamenti muscolari. Non so come lavorino e, pertanto, ogni ulteriore analisi sarebbe inopportuna. Inoltre questa problematica non mi sembra riguardi soltanto i rossoneri”.
Il Milan deve necessariamente intervenire sul mercato a gennaio?
“Non spetta a me dirlo, c’è una società formata da persone competenti che sanno bene come, dove e quando intervenire, eventualmente. Sapevamo certamente che, in alcuni reparti, vi erano alcune lacune. Per esempio, Jovic non ha le stesse caratteristiche di Giroud. E, anche in difesa, qualcuno sarebbe potuto servire. Però ribadisco: sono scelte che spettano solo ed esclusivamente alla società, che sa che cosa deve fare. Poi dipenderà dal budget a disposizione”.
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