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Rossi: "Kjaer è il difensore più forte nell'uno contro uno che abbia mai avuto. Pioli? Quanta irriconoscenza su di lui"

ESCLUSIVA MN - Rossi: "Kjaer è il difensore più forte nell'uno contro uno che abbia mai avuto. Pioli? Quanta irriconoscenza su di lui"MilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO
sabato 25 maggio 2024, 10:00ESCLUSIVE MN
di Gaetano Mocciaro

Contro la Salernitana sarà l'ultima partita con la maglia del Milan per Simon Kjaer, difensore arrivato nel gennaio del 2020 dall'Atalanta e che è diventato subito colonna portante della difesa rossonera. Ai microfoni di MilanNews.it ci dice la sua Delio Rossi, tecnico che lo ha valorizzato nel periodo in cui il danese, ancora giovane promessa, giocava nel Palermo.

Delio Rossi, Lei è stato tra gli allenatori più importanti per la crescita di Kjær. Che ricordi ha del suo periodo comune a Palermo?
"L'ho avuto in squadra che era molto giovane, eppure posso dire che è stato il difensore più bravo che abbia mai avuto nell'uno contro uno. Perché univa fisicità a una buona tecnica di base e aveva anche un ottimo piede. Certo, all'inizio era un po' carente nel giocare nella linea, era più bravo se aveva un punto di riferimento".

Si aspettava questo tipo di percorso?
"Sapevo che avrebbe fatto una carriera importante, perché poi ha acquisito personalità e capacità di guidare gli altri. All'epoca era acerbo, non conosceva la lingua ma le qualità di vedevano. Grande scoperta di Walter Sabatini, che poi lo ha portato anche alla Roma. Devo dire che Simon in questa carriera non ha fatto bene, ma benissimo".

Al Milan è arrivato tuttavia al crepuscolo della carriera. Il percorso per arrivare in una big è stato abbastanza lungo
"Viste le premesse il percorso è stato effettivamente lungo. Ma da buon nordico si è mostrato professionista esemplare e alla fine ce l'ha fatta. Ha qualità che non sono facili da trovare in un difensore soprattutto perché il gioco a zona maschera le qualità dei giocatori, lui invece eccedeva al contrario, cercava l'uno contro uno e l'anticipo e magari per troppa esuberanza andava fuori regime. Ma averne giocatori così. visto che tutti si tirano indietro".

Contro la Salernitana si chiude il ciclo di Stefano Pioli, nonostante un accordo fino al 2025
"Io penso che la fotografia di un allenatore sia la sua carriera. Viviamo in un modo in cui non esiste la riconoscenza perché se guardiamo al percorso di Pioli è evidente che non abbia fatto bene, ma benissimo. Ma purtroppo non ha un appeal mediatico che altri magari possono avere. Che poi se vai a guardare bene hanno ottenuto la metà dei risultati che ha ottenuto Pioli...".

Quest'anno ci si aspettava il salto di qualità
"Io dico: guardate i risultati ottenuti e le squadre che ha allenato. Guardate se ha raggiunto gli obiettivi che gli ha imposto la società. Tutto va parametrato a seconda della squadra, perché è chiaro che se alleno il Lecce devo salvarmi. Pioli col Milan ha vinto lo scudetto da super sfavorito e in questi anni l'ha sempre portato in Champions. Quest'anno ha chiuso al 2° posto ma non basta, perché non va di moda come altri che hanno fatto la metà. Ripeto: manca la riconoscenza".

I tanti derby persi hanno inciso molto
"Avendo allenato in una città come Roma dove ci sono due squadre mi rendo conto che es perdi tutti questi derby consecutivamente e arrivi secondo dietro il tuo rivale sembra che tu non abbia fatto nulla. Ma le società devono fare delle valutazioni a bocce ferme, senza andare dietro alla piazza che è umorale".