Nuovo stadio, Scaroni: "Faremo un investimento di più di 1 miliardo di euro senza chiedere un soldo al pubblico, saranno tutti i soldi privati dei nostri fondi americani"

Nuovo stadio, Scaroni: "Faremo un investimento di più di 1 miliardo di euro senza chiedere un soldo al pubblico, saranno tutti i soldi privati dei nostri fondi americani"MilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO
Oggi alle 21:09News
di Manuel Del Vecchio

Il presidente del Milan Paolo Scaroni è stato ospite a “10 minuti”, il programma di Nicola Porro su Rete 4. Scaroni, fautore del progetto del Nuovo stadio, affronta i temi principali legati all’attualità e al futuro di San Siro.

Un progetto di grande importanza per il Milan e Milano: "Avere un nuovo stadio è tanto importante perché Milano ha diritto ad avere uno stadio del livello delle altre grandi capitali del calcio europee. Milano ne ha bisogno, ne ha bisogno il Milan, l’Inter e noi vogliamo offrire a chi viene a vedere le partite uno spettacolo a livello di quello che godono anzi forse è meglio di quello che godono gli spettatori del Bayern Monaco o del Paris Saint-Germain. Quindi ci siamo impegnati - io ci lavoro da sei anni su questo progetto - ma alla fine siamo arrivati. D’altra parte, mi dico che le cose belle richiedono tempo e questa è una cosa così bella che Milano possa avere il più bello stadio d’Europa. Sono contento di averci dedicato sei anni della mia vita”.

C'è un'inchiesta per turbativa d’asta: “Non sono particolarmente preoccupato perché innanzitutto non c’è stata nessuna gara. Il Comune di Milano, per sua scelta da cui noi siamo totalmente estranei, ha messo in piedi una procedura - peraltro prevista dalla legge stadi - che prevede la raccolta delle manifestazioni di interesse, quindi non c’è stata nessuna gara e quindi non ci può essere stata nessuna turbativa. Francamente credo che sia un po’ un colpo di coda degli oppositori di questo progetto che da molti anni lottano per impedirci di raggiungere questo obiettivo che noi consideriamo essenziale per Milan, Inter e per la città di Milano.”

Che ruolo ha avuto RedBird? “Noi come Milan abbiamo la proprietà RedBird che di mestiere fa investimenti nelle infrastrutture sportive,  e quindi ci consideriamo particolarmente equipaggiati per fare una cosa bella, sana, che piacerà a tutti. Faremo un investimento di più di 1 miliardo di euro senza chiedere un soldo al pubblico, saranno tutti i soldi privati dei nostri fondi americani. Mi sembra fatto positivo di cui non c’è proprio da vergognarsi, anzi. Costruiremo un nuovo stadio a fianco del Meazza odierno, che continueremo a utilizzare fino al 2030, poi quando il nuovo stadio entrerà in funzione e abbiamo assoluto bisogno che entri in funzione prima del 2032,  perché il Meazza è stato dichiarato non idoneo dalla Uefa per fare competizioni internazionali, quindi deve essere pronto a partire da quel momento.”

Che ne sarà dell'area limitrofa allo stadio? “Nell’area oggi occupata dal Meazza costruiremo un albergo, un piccolo centro commerciale e metteremo la sede del Milan e dell’Inter, metteremo i musei delle due squadre e faremo una zona sportiva a fianco del nuovo stadio. La zona di San Siro l’ho sempre definita una landa desolata, nel senso che la considero una zona che o è troppo vuota o è troppo piena: troppo piena quando ci sono le partite, ma per il resto del tempo è vuota, completamente vuota e buia al punto tale che sia ha paura anche di camminare in quella zona. Abbiamo in mente uno stadio vivo sempre, giorno tutti i giorni, anche quando non ci sono le partite, con ristoranti e punti di intrattenimento. Una cosa simile a quella che hanno tutte le grandi città europee, come ad esempio il Real Madrid, che nel nuovo stadio ha sette ristoranti sempre in funzionano. Abbiamo intenzione di dare a quell’area di Milano una vita continua”.

Perché avete detto no alla ristrutturazione dell'impianto attuale? “Sostanzialmente per due ragioni. La prima è che una ristrutturazione non ci avrebbe consentito di fare il più bello stadio d’Europa che è il nostro obiettivo. La seconda è che ristrutturare, uno stadio che ha due squadre che giocano il campionato e le coppe, in cui ogni tre giorni entrano tra i 50 e i 70mila spettatori, è impossibile se non si ha un altro stadio vicino in cui trasferirsi almeno temporaneamente. Purtroppo vicino a Milano, non ci sono stati che abbiano una capienza nemmeno della metà rispetto al Meazza. Quindi, sulla base di tutto questo abbiamo deciso di fare un investimento molto maggiore e di fare un nuovo stadio a fianco del Meazza”

Quali sono i prossimi passi? “Dopo sei anni, ci credo, anzi sono assolutamente certo che riusciremo a fare il nuovo stadio. Partiamo rapidamente con la progettazione e una volta ultimata la progettazione - nel giro di un anno o un anno e mezzo - cominceremo la costruzione. Tutto questo ci consentirà, credo per il 2030, di avere uno stadio efficiente e funzionante nella zona di San Siro”

San Siro come motore ed esempio per la crescita del calcio: “San Siro per me è un simbolo di Milano. Da non Milanese che ama Milano, credo che Milano possa essere anche in questo campo un esempio, perché è vero che Milano ha bisogno di un nuovo stadio, ma ne ha bisogno anche quasi tutta l’Italia. Negli investimenti sportivi abbiamo perso almeno vent’anni e dobbiamo recuperarli. Quando guardiamo gli altri campionati, o gli ultimi europei che si sono svolti in Germania, abbiamo visto gli stadi che ha la Germania e ci siamo resi conto che dobbiamo fare investimenti in tutto il nostro Paese. Penso e spero che l’esempio di Milano inviti tutti a seguirci e che renda il nostro calcio un calcio moderno come deve essere, per guadagnare campo nelle competizioni internazionali”