Il Milan si gioca tutto nel derby e Rino lo sa: le armi di una squadra (non) cattiva ed un capitano tra bastone e carota

Il Milan si gioca tutto nel derby e Rino lo sa: le armi di una squadra (non) cattiva ed un capitano tra bastone e carotaMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 3 aprile 2018, 17:24Primo Piano
di Matteo Calcagni

"Noi stiamo bene, abbiamo affrontato la Juventus bene e, dopo anni, il derby è tornato a valere per qualcosa di significativo. Spero di ripetere la prestazione fatta allo Stadium". Questa l'apertura di Rino Gattuso in conferenza stampa, alla vigilia di un derby che conterà tanto (tutto) per la formazione rossonera. La sconfitta di Torino, arrivata dopo una prestazione di livello, costringerà il Diavolo a vincere la stracittadina per continuare a coltivare il sogno Champions. Un dentro/fuori che non condizionerà i giudizi sul lavoro di Gattuso e sul percorso dei suoi ragazzi, sebbene un successo garantirebbe un sapore diverso a tutto quello che è stato e a tutto ciò che verrà.

L'ARMA ROSSONERA - Come si fa a battere l'Inter? Una delle chiavi potrebbe essere la cattiveria, ma Rino ha voluto subito escluderla dal lotto delle possibili armi rossonere: "Noi non siamo cattivi nel DNA, quindi servirà fare una gara nostra. Le partite rabbiose però non le abbiamo, la priorità deve essere la compattezza e i reparti corti. Questo fa la differenza". Il tecnico calabrese ha ormai compreso che i suoi non possiedono quel killer instinct che fa la fortuna di tante altre formazioni, ma questo non significa che il Diavolo non possa comunque vincere le partite contro le big. E' successo contro la Roma, contro la Lazio (due volte). Poteva accadere anche contro la Juventus, ma quella traversa... Non ditelo però a Gattuso, vi risponderebbe: "Se mio nonno avesse avuto tre palle sarebbe stato un flipper".

CAPITOLO BONUCCI - Dopo la rete e la prestazione dell'Allianz Stadium, Leonardo Bonucci è stato idolatrato da quasi ogni organo di stampa. Inevitabile che sia così, ma a Gattuso non è piaciuto qualcosa. L'allenatore ha storto il naso di fronte ai "consigli" di mercato del capitano, il quale aveva ammesso che per alzare il livello della squadra servirebbero giocatori di valore internazionale: "Bonucci deve fare il capitano, le sue dichiarazioni non mi sono piaciute. Ora serve pedalare a testa bassa fino alla fine della stagione. Io ho un rapporto diretto coi miei ragazzi, sanno cosa voglio e cosa penso, non voglio vedere nessuno che si offende". Questa critica, tuttavia, non ha alcun riferimento al campo e allo spogliatoio, dove Bonucci rappresenta il Milan, in tutto e per tutto: "Non voglio che vengano strumentalizzate le sue parole. - Ha detto Gattuso - Non voglio che si dica che lui decide all'interno del Milan. In pochi hanno la mentalità di Leo e le sue parole, in quel momento, ci stanno. Ma abbiamo uno staff, i dirigenti e una società intera, dunque è giusto mettere i puntini sulle i. Ad avercene di ragazzi come lui in campo e negli spogliatoi". Per battere l'Inter servirà un Bonucci in versione massima, come e più di quello visto a Torino. Gattuso lo sa e dietro il bastone c'è sempre la carota.