La necessità impellente di un bomber affidabile: tra nomi fattibili e sogni (quasi) impossibili

La necessità impellente di un bomber affidabile: tra nomi fattibili e sogni (quasi) impossibiliMilanNews.it
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mercoledì 11 aprile 2018, 21:01Primo Piano
di Thomas Rolfi

Gennaro Gattuso ha, indubbiamente, grandi meriti nella rinascita del Milan in questa stagione, avendo fatto svoltare la sua squadra sotto tutti i punti di vista. O quasi. E' innegabile, infatti, che permangano le difficoltà in fase realizzativa, nonostante il Milan crei spesso e volentieri diverse occasioni da gol nell'arco della partita. Qualche dato relativo al campionato per dare una dimostrazione numerica di questa affermazione: con Montella,19 reti fatte in 14 gare (1,36 a match), mentre, da quando Gattuso siede sulla panchina rossonera, 24 gol realizzati (1,41 a gara) in 17 partite. Confrontando il numero di segnature del Diavolo con quelli delle dirette concorrenti per la Champions, notiamo che sia la Roma che l'Inter hanno segnato 7 gol in più e che la Lazio può vantare addirittura un +32.

MANCANZA DI UN BOMBER AFFIDABILE - Pur sottolineando anche le proprie 'colpe' nel non riuscire a mettere gli attaccanti in condizione di segnare, Gennaro Gattuso lo ha dichiarato in conferenza stampa post Sassuolo: "Mi piacerebbe avere un bomber da 20-25 gol, però quando vado ad analizzare le situazioni penso che qualche responsabilità ce l'ho anche io. Gli attaccanti stanno facendo fatica, ma devo essere bravo a metterli in condizione di rendere al massimo". Le 3 squadre in lotta con il Milan per la qualificazione alla Champions, infatti, hanno a propria disposizione attaccanti del calibro di Immobile, Icardi e Dzeko, che hanno segnato rispettivamente 27, 24 e 14 gol fino ad oggi. Senza nulla togliere a Patrick Cutrone, splendida sorpresa di questa stagione e con un futuro luminoso davanti, ma i 3 attaccanti centrali del Milan hanno segnato complessivamente solo 14 reti. Davvero troppo poco. Ecco perchè la dirigenza rossonera dovrebbe e potrebbe andare ad intervenire proprio in quel reparto in vista della prossima stagione.

TRA NOMI FATTIBILI - In attesa di avere risposte certe in seguito all'incontro con la UEFA che andrà in scena tra pochi giorni, potrebbe essere necessario ricorrere a qualche cessione top, per poter operare con forza sul mercato. La sensazione diffusa, però, è che il Milan voglia davvero regalare a Gattuso un bomber da 20-25 gol stagionali. Ecco, dunque, allora tre nomi possibili a un costo non certamente folle, intorno ai 35-40 milioni di euro.

EDIN DZEKO: 32 anni, è l'attaccante che sta letteralmente trascinando la Roma in Champions League. Ha un contratto in scadenza a giugno del 2020 e ha sempre dichiarato la sua simpatia per i colori rossoneri grazie a Shevchenko, suo idolo da ragazzino. I giallorossi a gennaio hanno chiesto 30 milioni al Chelsea per farlo partire, ma dopo l'exploit recente nella massima manifestazione continentale per club è logico pensare che la sua valutazione potrebbe essere addirittura cresciuta di qualche milione. Il club rossonero ha pensato più volte a lui, sia con la vecchia dirigenza che la nuova, e l'estate prossima potrebbe essere quella dell'affondo decisivo.

RADAMEL FALCAO: anche lui classe 1986 e con il contratto in scadenza tra due anni proprio come Dzeko. Accostato al Milan per buona parte dell'anno scorso, fa parte della scuderia di Jorge Mendes, lo stesso agente di Andrè Silva. Falcao in questa stagione ha segnato 24 gol in 33 presenze con la maglia del Monaco e potrebbe rappresentare un nome con esperienza internazionale che sarebbe anche utile a livello di carisma per creare quel mix tra giocatori giovani ed esperti che vorrebbero sia Gattuso che la società. L'incognita principale potrebbe essere la tenuta fisica, visto che quest'anno ha avuto qualche piccolo problema che gli ha fatto saltare una decina di partite.

ANDREA BELOTTI: Classe 1993 con contratto in scadenza nel 2021, il Gallo è rossonero da sempre e non ha mai nascosto la propria fede. L'estate scorsa il Milan ci ha provato seriamente per lui, arrivando ad offrire 60 milioni circa (contropartita di Niang compresa). Proposta, però, rifiutata da Cairo, forte della clausola rescissoria da 100 milioni di euro valida esclusivamente per l'estero. Di compratori alla porta del Torino, però, non se ne sono presentati e Belotti quest'anno, anche a causa di problemi fisici, non ha ripetuto la straordinaria stagione 2016-2017, dove realizzò ben 28 reti in 38 apparizioni. Nell'annata in corso, invece, il Gallo non è ancora arrivato nemmeno in doppia cifra, essendo a quota 9 in 25 presenze in campionato. L'estate prossima, perciò, le pretese del presidente granata non potranno essere esose e un'offerta intorno ai 40 milioni potrebbe bastare per accaparrarsi il nativo di Calcinate. 

SOGNI (QUASI) IMPOSSIBILI - Dopo aver ipotizzato tre potenziali acquisti fattibili, è lecito parlare anche di quei nomi - già accostati al Milan l'estate scorsa, per la verità - che potrebbero tornare in auge in caso di particolare allineamento astrale, ma che è impossibile o quasi strappare alle rispettive squadre: stiamo parlando di Karim Benzema ed Edinson Cavani. Perchè parliamo di allineamento astrale? Perchè per far sì che diventi possibile acquistare uno dei due devono esserci contemporanamente una serie di condizioni imprescindibili. La più importante di tutte è che avvenga un valzer degli attaccanti, un po' come accaduto l'anno scorso, per cui Real Madrid e Paris Saint Germain decidano di comprare qualcuno più forte. Sia l'uruguaiano che il francese hanno 32 anni e un contratto in scadenza rispettivamente nel 2020 e nel 2021, oltre ad ingaggi monstre. Cavani, infatti, percepisce ben 10 milioni di euro netti dal club parigino, mentre Benzema deve accontentarsi 'solamente' di 8,7 milioni di euro dalle Merengues. Stipendi che sembra difficile che possano essere compatibili per i bilanci del Milan in regime di Settlement Agreement, ma tutto sarà più chiaro dopo l'incontro con la UEFA. Un'eventuale riduzione dell'ingaggio potrebbe, in quel caso, facilitare una delle due operazioni, che restano comunque molto proibitive, quasi impossibili. Sognare, però, non costa nulla e una tifoseria come quella milanista, dopo tanti anni di speranze disattese, di sogni ne ha da vendere.