Ziege ricorda il Milan: "Non fu intelligente andare nel club con il miglior terzino al mondo. Ma sono felice di aver giocato con Maldini"

Ziege ricorda il Milan: "Non fu intelligente andare nel club con il miglior terzino al mondo. Ma sono felice di aver giocato con Maldini"MilanNews.it
sabato 12 marzo 2016, 14:15Gli ex
di Antonio Vitiello
fonte di Gaetano Mocciaro per Tmw

Ai microfoni di Tuttomercatoweb l'ex Milan, Christian Ziege, ha parlato del suo passato: "Nella mia carriera mi ero posto degli obiettivi: giocare nel Bayern e nella Nazionale. E poi mi sarebbe piaciuto giocare in Italia. Coronato i primi due obiettivi hanno iniziato a concretizzarsi delle offerte: come detto c'era la Juventus ma si fece avanti anche il Milan. E ho preferito i rossoneri, mi affascinavano di più anche perché da ragazzo ammiravo la squadra di Gullit e Van Basten. Quindi era chiaro che se avessi lasciato il Bayern il Milan sarebbe stato la prima scelta".

In rossonero due anni strani: un decimo posto, poi un sorprendente scudetto
"I primi sei mesi sono stati duri perché non parlavo una parola d'italiano. E io ho bisogno di comunicare. A complicare le cose si è messa una stagione iniziata male e finita peggio". 

Sei arrivato al Milan come uno dei migliori terzini sinistri al mondo. Peccato che in rossonero in quel ruolo c'era Paolo Maldini
"Infatti all'inizio Maldini fu spostato a destra e non era proprio contento della situazione. Poi hanno spostato me a destra ma la cosa non funzionava. Poi sono stato messo esterno sinistro di centrocampo. Col senno di poi forse non è stato troppo intelligente andare in una squadra che aveva già il miglior terzino sinistro al mondo, però con Maldini devo dire che non ho mai avuto problemi: è una grande persona e sono felice di aver giocato con lui".

Con Zaccheroni l'anno successivo è arrivato lo scudetto
"Lui aveva il suo modulo di gioco che non cambiava mai, io avevo qualche problema e lui stesso non mi riteneva all'altezza. Poi mi ha proposto di fare l'attaccante esterno e avevo accettato l'idea, peccato che a un certo punto la società mi abbia detto che non rientravo più nei piani del Milan. Se devo fare un bilancio dico che è stata comunque un'esperienza positiva: questi due anni sono stati difficili ma ho giocato con tanti giocatori molto importanti e contro campioni come Del Piero, Inzaghi e tanti altri". 

Hai mantenuto i contatti con i tuoi ex compagni del Milan?
"No, ma in generale non ho mantenuto molti contatti con i miei ex compagni. La verità è che nel mondo del calcio non si trovano tanti amici. Condividi il tuo tempo agli allenamenti, in campo. Ma questo è un mestiere che ti porta a cambiare città ogni anno, si va e viene ed è difficile stringere poi i rapporti". 

La filosofia calcistica italiana l'avevi già conosciuta al Bayern: Giovanni Trapattoni è stato un tecnico molto importante per te
"Trapattoni è stato il primo allenatore che mi ha dato qualcosa a livello tattico. Il mio calcio prima di lui era istintivo, giocavo come mi sentivo di giocare. Lui invece aveva un'idea di calcio ben precisa anche se troppo difensiva per i miei gusti. Ci spiegava tante cose durante gli allenamenti, parlava molto di cosa si doveva fare e cosa non".