MN - "Per limitare la quantità di gol che faceva ero costretto a metterlo in porta": l'aneddoto su Camarda del primo allenatore

MN - "Per limitare la quantità di gol che faceva ero costretto a metterlo in porta": l'aneddoto su Camarda del primo allenatoreMilanNews.it
© foto di www.imagephotoagency.it
sabato 8 giugno 2024, 21:36News
di Antonello Gioia

È arrivata finalmente la firma di Francesco Camarda al Milan. Il wonderkid rossonero si lega fino al 2027 col club che riesce ad allontanarlo dai grandi club europei grazie anche alle condizioni economiche da predestinato. Ai microfoni di MilanNews.it è intervenuto il suo primo allenatore, Massimo D'Amaro, che l'ha visto crescere all'Afforese.

Si aspettava questa esplosione così repentina?
"Diciamo che su di lui ci ho sempre creduto, coltivo da sempre l'idea che ce la farà, tanto che custodisco gelosamente il suo cartellino come un cimelio di valore. Questo è per dire quanto credo nella sua carriera. Sta bruciando tappe su tappe ma certo non mi aspettavo lo facesse con questa velocità".

Che bambino era Francesco?
"Molto competitivo per l'età che aveva. Se tu lo cambiavi durante la partita non dico che piangeva ma ci rimaneva molto male, non concepiva il cambio".

Vi sentite ancora?
"Sì, abbiamo mantenuto un rapporto di amicizia con lui e la famiglia, ma sin da subito. La mamma, peraltro, era dirigente dell'Afforese". 

Ha un aneddoto sul Francesco bambino?
"Segnava valanghe di gol, ma parliamo pur sempre di bambini di 5-6 anni che quindi vanno gestiti. Perciò per bloccarlo, per cercare di limitare la quantità di gol che faceva ero costretto a metterlo in porta. La cosa bella è che a volte usciva palla al piede e segnava come portiere (ride, ndr). È qualcosa di incredibile, ma considerate che era 20 cm più alto dei bambini della stessa età e aveva questa capacità naturale nel saltare l'uomo".