Nuovo Dpcm in vigore da venerdì: la conferenza stampa integrale di Conte

Nuovo Dpcm in vigore da venerdì: la conferenza stampa integrale di ConteMilanNews.it
mercoledì 4 novembre 2020, 21:10News
di Matteo Calcagni
fonte Tuttomercatoweb.com

Di seguito la conferenza stampa di Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, parlando della situazione epidemiologica italiana per la crisi dovuta al Coronavirus.

“Vi riassumo il quadro attuale dell’evoluzione epidemiologica. La situazione appare critica, il virus sta correndo forte e violento. Nell’ultima settimana monitorata, dal 19 al 25 ottobre, il numero dei nuovi casi è quasi raddoppiato rispetto alla settimana precedente. L’RT è aumentato fino a 1,7 come media nazionale. Ci sono alcune regioni con un RT ancora superiore. Sale il numero degli asintomatici, diminuisce in percentuale quelli che vanno in terapia intensiva. Dobbiamo frenare la circolazione del virus, in attesa dei vaccini e di interventi risolutivi. Abbiamo un piano con 21 parametri per capire come sta andando, rispetto alla prima ondata".

Sulla differenziazione delle misure.
"Se introducessimo misure uniche su tutto il territorio nazionale, produrremmo un duplice effetto negativo. Da un lato non ci sono misure adeguate per le regioni che sono attualmente a maggior rischio. Dall’altro rischieremmo di introdurre misure eccessivamente restrittive. La penisola è divisa in tre aree: gialla, arancione e rossa. Entreranno a partire da venerdì, differendo di un giorno, per permettere di avere tempo per tutti".

Sulla fascia gialla.
"Nella fascia gialla sarà vietato circolare dalle 22 alle 5 del mattino salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute. Raccomandazione di non spostarsi. Giorni festivi e prefestivi chiudono centri commerciali eccezion fatta farmacia e parafarmacie, negozi di prima necessità. Chiusura di musei e mostre. Didattica a distanza per le superiori, tranne per studenti disabili o per l’uso di laboratori. Didattica in presenza per scuole elementari e medie. Sospese le prove preselettive, cioè concorsi pubblici e privati, come quelli di abilitazioni professionali con eccezioni per medici, operatori sanitari e protezione civile. Per il trasporto pubblico riduzione fino al 50% eccezione dei mezzi di trasporto scolastico. I bar e ristoranti rimangono aperti fino alle 18, asporto fino alle 22, domicilio senza restrizioni. Restano chiuse piscine, palestre, teatri e cinema, rimangono aperti centri sportivi".

Sulla fascia arancione.
"Nella fascia arancione entrano Puglia e Sicilia. Vietato circolare dalle 22 alle 5, salvo motivi di lavoro. Vietati spostamenti in entrata e uscita salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità. Raccomandazione di evitare spostamenti non necessari. Chiudiamo bar e ristoranti 7 su 7, ma asporto fino alle 22, niente restrizioni per consegne a domicilio. Chiusura centri commerciali nei festivi e prefestivi, tranne parafarmacie, farmacie, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole. Chiudono mostre e musei, didattica a distanza per le scuole superiori di secondo grado, lezioni in presenza per infanzia, elementari e medie. Le università saranno a distanza tranne alcune attività per matricole e laboratori".

Sulla fascia rossa.
"Nella fascia rossa ci sono Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle D’Aosta. Misure ancora più restrittive, ogni spostamento all’interno del proprio comune salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute. Non ci si può spostare da una regione all’altra e un Comune all’altro. Smartworking a meno di necessità indifferibili per la pubblica amministrazione. Chiusura bar e ristoranti, chiusura dei negozi tranne generi alimentari e necessità. Restano aperte edicole, tabaccherie, farmacie, parafarmacie, lavanderie, parrucchiere e barbieri. Didattica a distanza è prevista anche per la seconda e terza media. Aperte quindi infanzia, scuole elementari e prima media. Chiuse le università. Sospese tutte le competizioni sportive tranne quelle di interesse nazionali di CONI e CIP. Sospese attività centri sportivi, possibile attività motoria in prossimità della propria abitazione".

Quanto durerà il DPCM?
“Avrete notato che non ci sono aree verdi, la pandemia corre ovunque, quindi non ci sono regioni che possono sottrarsi a questi nuovi regimi di misure restrittive. Il DPCM entrerà in vigore dal 6 novembre fino al 3 dicembre. Con future ordinanze verranno forniti aggiornamenti sulla condizione di rischio delle varie regioni, le ordinanze del ministro della salute non saranno arbitrarie o discrezionali, ma recepiranno l’esito del monitoraggio periodico. I risultati vengono poi condivisi dai componenti del comitato tecnico scientifico. Se le regioni entreranno con un rischio di stabilità per almeno quattordici giorni nella fascia più bassa potranno scendere, ce lo auguriamo tutti. Queste informazioni sono già condivise dalle singole regioni, vogliamo che questi dati siano accessibili alla comunità scientifica. Non abbiamo alternative, dobbiamo affrontare queste restrizioni per congelare l’impennata. Comprendiamo il disagio, la frustrazione, dobbiamo tenere duro. Stiamo già al lavoro per mitigare queste restrizioni, porteremo un nuovo decreto legge che porterà indennizzi per chi viene colpito da queste misure. Lo possiamo chiamare decreto-ristori bis. Cercheremo di accreditare subito sull’IBAN degli operatori economici colpiti da queste misure, oltre a misure di sostegno che pure adotteremo. Rispettando le regole, con l’impegno di tutti, possiamo raffreddare la curva epidemiologica e recuperare un margine di serenità. Possiamo farlo sostenendo e sorreggendoci gli uni con gli altri”

Sul monitoraggio: perché è regionale?
"È un monitoraggio che è costruito anche su base provinciale. È chiaro che più si scende dalla granulosità è chiaro che più bisogna stare attenti. È previsto che nel DPCM quando ricorrono alcuni meccanismi, in astratto, è possibile qualche eccezione. Data la circolazione regionale è costruito su questa base".

Sul confronto con le regioni.
"C'è stato un ampio confronto, c'è sempre stato con le regioni. Una volta elaborato questo sistema, sia il piano per la gestione della pandemia, sia il sistema di monitoraggio, è stato approvato con i designati dai rappresentanti delle regioni che congiuntamente elaborano questi dati. Le regioni non sono un alter ego rispetto a questo sistema, tanto da averne definito il sistema e ne contribuiscono a leggere i dati. Questi dati li dobbiamo rendere assolutamente accessibili, è giusto che nei temi di accountability ci sia la trasparenza e siano accessibili a tutta la comunità scientifica e con i cittadini. Sono loro fuori dal sistema. È chiaro che quando si adottano gli esiti dei singoli monitoraggi, fatto dal ministro Speranza con ordinanza. Qui stiamo parlando del bene dei cittadini, non ci possiamo permettere di lasciarci dietro con valutazioni politiche dopo avere scelto questo regime tripartitico. Bene misure nazionali, con più restrizioni per chi sta peggio e ne ha più bisogno. Questi sono criteri oggettivi che sfuggono da contrattazioni, non è possibile negoziare sulla pelle dei cittadini".

Sulle possibilità di uscire di casa.
"Non si può andare a visitare persone non conviventi, sono possibilità di contagio. Nelle zone rosse si può uscire solo con autodichiarazione. Il divieto è molto stringente con più alto rischio, ma c'è sempre la raccomandazione di non andare in altre abitazioni dove si incontrano persone non conviventi e con occasioni di pericolo".

Quando serve l'autocertificazione?
"L'autocertificazione è collegata ai divieti. Se lo è per gli spostamenti va modificata con l'autocertificazione, nella zona rossa dipende dove si va. Così come c'è un divieto di spostamento fra una regione o un comune all'altro. Nella zona delle raccomandazioni non c'è bisogno, ma ci aspettiamo che vengano rispettate".

Qual è la cifra per i ristori-bis?
"Non anticipo una cifra, dalla ragioneria stanno lavorando con il Ministero dell'Economia, ma saranno adeguati. Dovrebbero essere nell'ammontare intorno ai 2 miliardi, con il governo siamo determinati. Ora affrontiamo questa battaglia, una prova così dura per l'intero paese, dobbiamo essere pronti per fare tutto il necessario. Se ci fosse necessità ad avere nuove risorse, dovremo presentarci in Parlamento per un ulteriore scostamento. Ora abbiamo stanziamenti sufficienti per quanto ci hanno anticipato. Staremo attenti ai congedi parentali quando ci sarà didattica a distanza, soprattutto per i più piccoli".

Il PIL è a meno nove per cento...
"In un contesto così difficile ora ci segnalavano i rendimenti dei 5 anni dei titoli, siamo vicini allo 0. I mercati credono in quello che stiamo facendo. Se riusciamo ad affrontare questa nuova fase... noi qualche spesa in più vorremmo permettercela nel periodo natalizio. Quello ci consentirebbe di riprenderci un attimo dopo questo periodo dove dobbiamo rifiatare. Non sto pensando a feste natalizie con veglioni, cenoni, abbracci. Dobbiamo rispettare le regole, ma se abbiamo un certo margine di tranquillità anche i consumi non sarà depressa".

Sul monitoraggio: è quello della scorsa settimana o ce n'è uno nuovo? Perché il presidente della Lombardia Fontana li contestava.
"Il ministro della Salute ha adottato l'ordinanza assolutamente aggiornata rispetto agli esiti del monitoraggio. Ora io non sono un tecnico, semmai potete fare questa domanda a Brusaferro. Il dato è aggiornato al precedente. Qualsiasi regione sarà tale da variare la condizione di criticità questo lo vedremo. È attenzione che quando si entra in una fascia non si esce il giorno dopo, non funziona così. I dati devono stabilizzarsi, ci deve essere una permanenza in quella fascia, almeno quattordici giorni. È un sistema che richiede grande responsabilità da parte dei dipartimenti di prevenzione regionale. Sono pubblici ufficiali, devono alimentare questo sistema perché il monitoraggio sia accurato".

La compressione della didattica in presenza, dalla seconda media in su, è il limite massimo o si andrà ancora oltre?
"La scuola dev'essere un presidio. Il fatto di mandare in didattica a distanza degli studenti delle scuole superiori di secondo grado, fino ad arrivare a DAD anche gli studenti di seconda e terza media pesa molto al governo. Le assicuro che appena la curva rientrerà una delle prime misure è quella di restituire la didattica in presenza a quanti più alunni possibile. Non è possibile non tenere conto del contesto complessivo".

Ha parlato del tavolo con la maggioranza, con le opposizioni come vanno?
"Il passaggio che c'è stato lunedì in Parlamento, le comunicazioni fatte alle due camere, hanno offerto qualche segnale di novità. Le forze di maggioranza hanno votato alcuni impegni contenuti in una risoluzione presentata al centro destra, come non vi sarà sfuggito il voto pressoché unanime per una questione di un esponente della Lega. Sono dei segnali per trovare un confronto più serrato e continuo fra Governo e Parlamento. Le opposizioni hanno rifiutato un tavolo di confronto".