Dall'uovo rossonero spunta Montolivo-gol e il Milan non si ferma più!

Il Milan continua a volare e non ha alcuna intenzione di fermarsi: nove vittorie e tre pareggi nel 2013 sono un bottino da scudetto e ormai viene il rimpianto ripensando a quell'avvio di campionato tremendo e deludente, senza il quale ora i rossoneri sarebbero davvero in corsa per il tricolore. Non è stato un Milan spettacolare quello visto al Bentegodi e nemmeno la partita in sè è stata un granchè, ma su un terreno pesantissimo per la pioggia non si poteva chiedere molto di più ai giocatori in campo. Balotelli ha sfidato Puggioni con ben sette calci di punizione tutti indirizzati nello specchio della porta, Montolivo è stato il migliore in campo dirigendo il gioco a centrocampo e mostrando un opportunismo da attaccante di razza in occasione del gol vittoria, El Shaarawy ha deliziato il popolo rossonero (che ha gremito il Bentegodi) con un paio di numeri di alta scuola, Abbiati ha salvato il risultato con una parata prodigiosa nel finale di partita su un velenoso tiro di Luciano destinato all'incrocio, Robinho non ha smentito la sua fama di "sciagurato" e ha sbagliato un gol solo davanti a Puggioni tirandogli addosso. Chievo-Milan è tutta quì, anche perchè i padroni di casa sono sembrati troppo timidi e rinunciatari soprattutto nel primo tempo e i rossoneri si sono accontentati di gestire la partita dall'alto della loro superiorità, ma così facendo non l'hanno chiusa, hanno tenuto vivo un avversario ridotto in dieci (anzi, in nove e mezzo) nel finale e hanno rischiato qualcosina; ecco, se si vuole trovare un difetto al Milan è proprio quello di non aver avuto l'istinto del killer, che permette di chiudere le partite e non tremare fino in fondo, ma il rendimento molto positivo della squadra in questa fase di campionato non consente di rivolgere critiche ad un gruppo che in questi mesi è cresciuto tantissimo e sta ottenendo risultati insperati a inizio stagione.
Robinho al posto di Niang nel tridente, Bonera accanto a Mexes, De Sciglio a sinistra per lasciare Abate e destra (Constant in panchina) e Muntari con Ambrosini e Montolivo a centrocampo; sono queste le scelte di Allegri per la formazione che ha il delicato compito di conquistare tre punti importanti nell'ultima partita abbordabile prima di un ciclo terribile di quattro partite. Il Bentegodi evoca ricordi funesti della storia rossonera, ma in quelle occasioni si giocava contro il Verona, mentre nei confronti del Chievo il Milan ha una tradizione molto favorevole, con ben dodici vittorie consecutive e i rossoneri devono cercare di fare tredici! Nonostante il maltempo e il ponte pasquale sono molti i tifosi rossoneri giunti a Verona per sostenere la squadra e si può dire che in pratica il Milan giochi in casa, visto che il Chievo non ha mai un pubblico molto numeroso. Piove forte e fa anche abbastanza freddo, altro che primavera e Pasqua, ma nemmeno questo frena il ritrovato entusiasmo del popolo rossonero, che vuole un'altra vittoria per proseguire la rimonta in classifica, che ora ha come obiettivo il secondo posto; inoltre i risultati del pomeriggio consentono di allungare su Fiorentina, Inter, Roma e Catania e di consolidare il terzo posto, quindi non bisogna farsi sfuggire l'occasione di conquistare tre punti importanti.
Chievo compatto e prudente in avvio, Milan che prova a sviluppare un gioco corto ed efficace, ma soffre un po' quando gli avversari ripartono in velocità. Dopo le prime fasi di studio, in cui c'è da prendere confidenza anche con un campo molto insidioso, soprattutto sulle fasce, il Milan alza il baricentro, guidato da Montolivo, ma frenato dai tanti errori di Muntari e dalla solita svagatezza di Robinho, mentre El Shaarawy è sempre utilissimo in ogni zona del campo pur partendo da posizione defilata, De Sciglio mostra una personalità da veterano e Balotelli si diverte a fare a sportellate con i difensori avversari, commettendo e subendo falli, provocando ammonizioni e tenendo in ansia praticamente da solo un intero reparto. Nella prima metà del tempo non succede molto, ma la svolta arriva poco dopo, quando Balotelli tira la prima punizione, sulla quale Puggioni pasticcia, favorendo il tap-in di Montolivo, il più lesto a raggiungere la corta respinta del portiere. Fiuto del gol da centravanti per Montolivo, che corona così una prestazione molto positiva dal primo all'ultimo minuto e in ogni settore del campo. Intanto prosegue il curioso duello fra Balotelli e Puggioni: SuperMario indirizza verso la porta qualunque punizione nella metà campo avversaria, anche quelle da distanza siderale e il portiere respinge a fatica ma in modo efficace e nega a Balotelli di poter proseguire la sua striscia positiva di partite con gol. Ovviamente il gol di Montolivo ha cambiato un po' la partita: il Milan non ha più l'assoluta necessità di attaccare e può lasciare che sia il Chievo ad aprirsi e sbilanciarsi per poter trovare più spazio, ma nel finale di tempo non accade più alcunchè di interessante e il Milan va al riposo con un meritato vantaggio in una partita poco spettacolare e senza troppi acuti.
Corini sbilancia un po' la squadra nella ripresa nel tentativo di riacciuffare il pareggio, il Milan controlla, abbassa i ritmi, chiude gli spazi e prova a sfruttare quelli che trova nella metà campo avversaria. Insieme all'ottimo Montolivo, c'è anche un grintoso Ambrosini nel centrocampo rossonero: il capitano lotta e ha anche una buona occasione per segnare, ma davanti a Puggioni pasticcia un po' e l'azione sfuma. Poco male, soprattutto se paragonato a ciò che ha combinato Robinho poco prima: la sua occasione è ben più clamorosa, visto che un'apertura geniale di Montolivo lo mette a tu per tu con Puggioni, ma il brasiliano dimostra di essere sempre il vorace divoratore di gol che abbiamo imparato a conoscere e spara addosso al portiere. Il Milan non chiude la partita e per poco non paga carissimo questo errore: il Chievo ci crede e Luciano indirizza verso la porta un tiro destinato al sette, ma Abbiati vola e con la punta delle dita mette in angolo, meritandosi applausi e cori dei tifosi rossoneri. Il Chievo spinge e lascia spazi, El Shaarawy li sfrutta e mostra le sue ottime qualità tecniche con un paio di numeri che strappano applausi ma non vengono coronati con un tiro verso la porta, quindi rimangono fini a se stessi. Balotelli, invece, una volta terminata la personalissima sfida con Puggioni sui calci piazzati, raccoglie falli e botte e fa ammonire metà squadra avversaria; Dainelli prende il secondo giallo e lascia la sua squadra in dieci, poi si fa male Dramè che rimane in campo ad onor di firma con il braccio al petto, ma il Milan non ne sa approfittare e conduce in porto con qualche brivido di troppo, viste le condizioni dell'avversario, una vittoria con il minimo scarto e il minimo sforzo, ma che è molto importante per la classifica e consente di continuare a sognare il secondo posto e di affrontare domenica prossima la Fiorentina (sconfitta a Cagliari) con sei punti di vantaggio; è tanta roba e per questo l'uovo di Pasqua rossonero è davvero dolce!
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