Fra luci e ombre il Milan prosegue il viaggio verso Roma

Fra luci e ombre il Milan prosegue il viaggio verso RomaMilanNews.it
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giovedì 14 gennaio 2016, 02:47Vista dalla Curva
di Davide Bin
Il Milan batte ed elimina il Carpi nei quarti di finale di Coppa Italia; ottimo avvio (due gol in mezz'ora di Bacca e Niang), buon primo tempo, ripresa più sofferta con il gol subìto in avvio, ma alla fine la paura svanisce, la qualificazione resta

Basta mezz'ora al Milan per archiviare la pratica Carpi anche se, come sempre accade in questa stagione, i rossoneri amano complicarsi la vita e non riescono mai a giocare un'intera partita con la stessa intensità e lo stesso rendimento, quindi ancora una volta il pubblico di San Siro ha dovuto soffrire e attendere fino alla fine per avere la certezza della qualificazione alla semifinale, quando sembrava che tormenti e patimenti fossero finalmente evitati almeno per una sera dopo l'ottimo avvio. Diciamo subito che non è stato un Milan trascendentale, soprattutto nel finale di primo tempo e in avvio di ripresa: si sono visti vecchi limiti e difetti ma anche qualche progresso, al netto del valore di un avversario di pari categoria ma di caratura inferiore, come recita la classifica, ma ricordando lo stentato pareggio di poco più di un mese fa a Modena in campionato, si può essere moderatamente soddisfatti, anche se servirà un Milan ben diverso per fare risultato nelle prossime difficili partite di campionato. Questa, però, era Coppa Italia e il cammino verso Roma continua: il Milan aveva e ha a disposizione una vera e propria autostrada che porta verso la Capitale e lo stadio Olimpico dove si disputerà la finale visto che, superato il non irresistibile ostacolo Carpi, in semifinale l'avversario (Spezia o Alessandria) potrebbe addirittura essere più facile e abbordabile, anche se nel calcio non c'è nulla di scontato e a volte proprio gli ostacoli apparentemente meno ostici sono autentiche bucce di banana sulle quali scivolare e farsi molto male. Mihajlovic può tirare un sospiro di sollievo con la consapevolezza che, almeno per qualche giorno, la sua panchina è un po' più salda e lo spettro dell'esonero è stato allontanato, anche se ancora una volta il suo Milan ha mostrato luci, soprattutto in attacco e ombre negli altri reparti, quando il Carpi ha provato a riaprire la partita.

Mihajlovic sa che la Coppa Italia, tante volte snobbata in casa rossonera, in questa stagione ancora avara di soddisfazioni in campionato può essere l'unico vero obiettivo e per questo limita al minimo sindacale il turn-over, mandando in campo un Milan con quasi tutti i titolari: in porta c'è Abbiati "portiere di coppa" (oltretutto unico reduce della squadra che vinse l'ultima Coppa Italia nel 2003), davanti a lui la confermata coppia centrale Romagnoli-Zapata, con Antonelli a sinistra e De Sciglio che "trasloca" a destra; a centrocampo rientra capitan Montolivo e gli altri tre sono gli stessi che hanno giocato a Roma (Kucka, Bonaventura e Honda), mentre in attacco si riforma la coppia Bacca-Niang, anche perchè Luiz Adriano è ormai un ex in volo verso la Cina. La Coppa Italia, come sempre, non stuzzica molto l'appetito del popolo rossonero: sono poco più di 12000 gli spettatori a San Siro, nonostante la serata non sia poi tanto gelida, soprattutto considerato il periodo, ma evidentemente un avversario come il Carpi e una sfida che si gioca alle 21 (per le solite esigenze televisive) di un giorno feriale di metà gennaio non sono certo il massimo per convincere una tifoseria già abbondantemente delusa e disillusa a passare un paio d'ore allo stadio. La Curva Sud è ancora spoglia di striscioni e bandiere e resterà anche "muta" per lunghi tratti dell'incontro, limitandosi all'ormai "eterna" contestazione contro Galliani e a qualche sporadico coro. Dall'altra parte una buona rappresentanza di tifosi del Carpi, al loro esordio a San Siro così come la loro squadra e si sa che in casi come questi anche una semplice partita di Coppa Italia rappresenta un evento storico e un'autentica festa.

Il Milan, troppe volte colpevole di approcci discutibili in varie partite, questa volta parte con l'acceleratore premuto, ben sapendo che non si può sbagliare e bisogna assolutamente vincere per i motivi già ben noti (salvare Mihajlovic e non sprecare la ghiotta occasione offerta dal tabellone di raggiungere la finale di Coppa Italia): un paio di occasioni su calcio piazzato (colpo di testa di Zapata fuori di poco e punizione di Honda disinnescata da Brkic) fanno da preludio al gol del vantaggio, che arriva quando Honda verticalizza per Bacca, che salta il portiere in uscita e insacca addirittura con una rabona. Il colombiano provò senza successo un numero simile nella partita di campionato contro il Palermo e Mihajlovic, usando un eufemismo, non apprezzò. Viene da chiedersi quale sarebbe stato il triste destino dell'attaccante se l'esito fosse stato lo stesso di allora, ma siccome il pallone entra in rete e il Milan sblocca repentinamente il risultato, non pensiamo al peggio... Bacca, evidentemente esaltato dal gol realizzato, è molto ispirato e poco prima della mezz'ora va via in velocità sulla sinistra e offre su un piatto d'argento al compagno di reparto Niang un pallone che deve solo essere appoggiato in rete da pochi passi. Doppio vantaggio contro una squadra remissiva per un Milan motivato e tutto ciò fa sperare che la partita sia ormai indirizzata sui binari giusti e vada solo gestita, senza strafare ma evitando cali di concentrazione; invece nella seconda metà del tempo, il Carpi prende fiducia e coraggio e prova ad alzare il baricentro e il Milan comincia ad andare un po' in difficoltà, anche perchè a centrocampo Montolivo prosegue il suo momento di scarsa brillantezza, i terzini spingono poco e manca un po' di fantasia e di ritmo, pur con la consapevolezza, confermata dai due gol segnati, che appena la squadra riesce a verticalizzare o a innescare in velocità i due attaccanti, questi sanno far male alle difese avversarie.

La situazione peggiora nelle ripresa, perchè il Carpi torna in campo con un paio di novità in formazione ma, soprattutto, con spirito diverso e bastano pochi minuti per segnare il gol della speranza che riapre l'incontro: De Sciglio si fa saltare in velocità da Lasagna e imita Bacca mettendo al centro un pallone che il nuovo entrato Mancosu deve solo appoggiare in rete. Ancora una volta la difesa si dimostra tutt'altro che ermetica ma, soprattutto, stupisce una rete subita in contropiede sul 2-0, quando sarebbe bastata un po' più di accortezza. Il Milan, squadra che ha ancora una fragile psiche, si spaventa e sbanda un po', anche se corre pochi pericoli. Mihajlovic decide che è il momento di cambiare e inserisce Boateng (al ritorno a San Siro dopo due anni e mezzo) al posto di Niang e la squadra supera il momento più difficile riprendendo ad attaccare e a creare occasioni, anche se in un paio di queste Kucka si dimostra un po' troppo egoista preferendo la conclusione personale a più facili assist verso il centro e viene anche platealmente rimproverato da Bacca. Forse anche Mihajlovic non la prende bene e sostituisce il centrocampista con Bertolacci; il Milan sfiora ancora il tris nel finale, reclama anche un rigore per fallo abbastanza netto su Bacca che stava per concludere a rete, ma il punteggio rimane in bilico fino alla fine e bisogna soffrire fino al terzo e ultimo minuto di recupero prima di poter finalmente esultare per una vittoria importante in una competizione che può essere un autentico salvagente per il Milan in questa stagione.

Il Milan vince, ancora senza convincere pienamente, fra luci e solite ombre; i numeri di Bacca (gol e assist) tengono a galla Mihajlovic e la squadra, ma non tutte le prestazioni individuali sono state ugualmente positive. Lo scarso pubblico di San Siro ha apprezzato il buon avvio, ma poi è rimasto un po' sconcertato davanti al calo progressivo avvenuto fra il finale di primo tempo e l'avvio di ripresa. La vittoria, messa presto in cassaforte, ha scongiurato fischi e contestazioni, ma non ha cancellato tutte le perplessità che il popolo rossonero ha nei confronti di questa squadra che non riesce a entusiasmare e coinvolgere in pieno. Un ostacolo insidioso sulla strada che porta a Roma è stato saltato, non senza difficoltà e patemi d'animo ma evitando brutte figure e ora bisogna rituffarsi nel campionato con rinnovato entusiasmo e maggior convinzione, per provare a tornare protagonisti, aumentando le luci e cancellando le ombre, in modo da riacquistare anche la fiducia e il sostegno dei propri tifosi, perchè non basta approdare alle semifinali di Coppa Italia per farsi nuovamente amare da chi era abituato a ben altri obiettivi e da tanto, troppo tempo è sconcertato e contrariato da prestazioni mediocri e risultati altalenanti.