Per l'onore e per la maglia

Per l'onore e per la magliaMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 9 maggio 2015, 00:39Vista dalla Curva
di Davide Bin
Il Milan ospita la Roma e deve assolutamente evitare la quarta sconfitta consecutiva, nonostante non abbia più alcun obiettivo da raggiungere in questo triste finale di stagione.

Cosa aspettarsi da una partita giocata in uno stadio semivuoto, in un clima di contestazione e rassegnazione, senza obiettivi da raggiungere e contro una squadra che, invece, è in piena corsa per quello che mi piace definire lo "scudetto di riserva", ovvero il secondo posto che non dà il titolo di campione d'Italia ma permette comunque l'accesso diretto ai gironi della prossima Champions League, con tutto l'annesso e connesso soprattutto dal punto di vista economico? Difficile trovare una risposta, se non quella che bisogna aspettarsi, anzi pretendere, che chi scende in campo lotti per l'onore, per la dignità e per una maglia che rimane una delle più gloriose del calcio mondiale e che negli ultimi tempi è stata già abbondantemente infangata; in fondo è ciò cha ha chiesto in questi giorni l'A.D. dell'area tecnica Adriano Galliani, forse l'unico cui interessa ancora qualcosa dei destini della squadra, mentre altri sono concentrati solo sulla vendita delle quote della società (minoranza, maggioranza, a chi e quando non è dato sapere...) o sulla costruzione del nuovo stadio, cosa che molti reputano importante nel calcio attuale, ma che non è un aspetto propriamente tecnico. Ovviamente addentrarci in questi discorsi, oltre che pericoloso perchè non essendoci alcunchè di sicuro esporrebbe al rischio di dire cose sbagliate, sarebbe anche fuorviante, visto che dobbiamo parlare di una partita che, ahimè, purtroppo bisogna giocare, rischiando l'ennesima brutta figura di un finale di stagione ancor più amaro dell'intera stagione stessa. Il Milan è reduce da tre sconfitte consecutive, non vince da cinque partite e nel frattempo ha visto svanire anche l'ultima flebile speranza di entrare in zona Europa League; non ci sono più obiettivi, la tifoseria, Curva Sud compresa, è sul piede di guerra e in questo clima è davvero difficile trovare stimoli e motivazioni. Dall'altra parte, invece, c'è una squadra che è ancora in lotta per l'Europa "che conta", ovvero per un posto nella prossima Champions League e che deve difendere il secondo posto appena riconquistato dall'assalto dei cugini della Lazio, in un affascinante e prolungato derby di alta classifica e, quindi, la differenza di motivazioni è fin troppo palese.

Un Milan-Roma giocato ai primi di maggio mette molta nostalgia, visto che questa sfida è stata decisiva per l'assegnazione degli ultimi due scudetti rossoneri: è accaduto non più tardi di quattro anni fa, anche se all'Olimpico, quando lo 0-0 portò il punto che mancava per conquistare il 18° scudetto, targato Allegri; è successo nel 2004, in un autentico e affascinante scontro diretto deciso da un gol di Shevchenko in apertura di match che consegnò il 17° scudetto al Milan di Ancelotti; ricordi che fanno male vedendo l'attuale pietoso stato della squadra, undicesima in classifica e alla seconda stagione fallimentare consecutiva. Inzaghi ha intenzione di dare spazio a chi avrà più motivazioni, magari anche a qualche ragazzo della Primavera, anche se non dall'inizio, perchè non è facile fare buone prestazioni in situazioni del genere e mandare allo sbaraglio i ragazzi vorrebbe dire rischiare di bruciarli. Tocca a chi ha portato la squadra a questi bassi livelli provare a rimediare almeno nelle ultime partite, salvando la faccia, l'onore e la maglia che, a proposito, in questa partita sarà la prima maglia (quella rossonera, per intenderci) della prossima stagione; insomma un Milan che guarda già al futuro, ma per molti il futuro non sarà certo al Milan: molto probabilmente per Inzaghi, che continua giustamente a dire che ha ancora un anno e un mese di contratto, ma che difficilmente a luglio sarà ancora l'allenatore del Milan; quasi sicuramente per molti giocatori, la cui motivazione in queste ultime partite può essere proprio quella di fare bene per provare a strappare una difficile conferma per la prossima stagione. Bisogna dimostrare di essere da Milan, da vero Milan, ovvero da squadra che ambisce a tornare protagonista in Italia e in Europa, cosa che non è successa nelle ultime due stagioni, ma dalla prossima bisogna assolutamente cambiare, chiunque ci sia a capo della società e alla guida della squadra, perchè i tifosi sono stufi di soffrire e masticare amaro per le continue delusioni. Non sarà certo una vittoria contro la Roma a cambiare le sorti di questo disgraziato campionato, ma dare una piccola soddisfazione agli stoici tifosi che ancora si presenteranno a San Siro (e che solo per questo meriterebbero un premio...) sarebbe comunque gradito e importante, anche se stiamo parlando di una partita difficile da interpretare, per la differenza di motivazioni e anche di qualità. Inzaghi continua a sostenere che questa squadra vale tanto, ma la classifica dice altro ed eventualmente le poche partite giocate in un certo modo (come ad esempio proprio la sfida di andata all'Olimpico prima di Natale) servono solo ad alimentare rimpianti e rabbia per ciò che avrebbe potuto essere e non è stato. In alcune occasioni il Milan ha dimostrato di valere più di ciò che dice la classifica, ma il lungo black-out di inizio 2015 e anche le ultime deprimenti prestazioni sembrano confermare che questa squadra e questa rosa sono tutt'altro che competitive. Domenica scorsa a Napoli perlomeno si è vista una squadra organizzata, compatta, disposta al sacrificio e alla sofferenza per ben 70 minuti, pur in una situazione disperata come quella di giocare in inferiorità numerica dal 45° secondo della sfida, ma poi è arrivato l'inevitabile crollo dopo il primo gol subìto e il 3-0 rappresenta, pur al netto delle già citate scusanti, un'altra umiliazione per il popolo rossonero. Ora non rimane che onorare la maglia, rispettare i tifosi e dimostrare di essere da Milan; possono sembrare obiettivi di poco conto, ma quando non hai altro sono le uniche motivazioni per evitare altre brutte figure.