Un brutto Milan delude anche contro il Carpi

Un brutto Milan delude anche contro il CarpiMilanNews.it
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lunedì 7 dicembre 2015, 01:08Vista dalla Curva
di Davide Bin
Solo uno scialbo 0-0 per i rossoneri a Modena contro il Carpi; poco gioco, poche idee, poca determinazione, insomma poco Milan e addio filotto di vittorie per avvicinare le zone alte della classifica.

Il mese di dicembre, con tre partite sulla carta abbordabili contro le ultime della classifica, poteva e doveva proiettare il Milan verso le zone alte della classifica; si parlava di filotto di vittorie, c'era chi non si sarebbe accontentato di dieci punti su dodici (includendo anche quelli della già ottenuta vittoria contro la Sampdoria) e, invece, il Milan ha subito gettato alle ortiche quanto di buono aveva fatto contro i blucerchiati, sia sul piano del gioco che del risultato, compiendo un netto passo indietro e uscendo dal Braglia con un misero punticino che mortifica ancora ambizioni e speranze del popolo rossonero. Forse un primo campanello d'allarme era risuonato ancor prima della partita, vedendo la Sampdoria strapazzata dal Sassuolo a domicilio, perchè ciò ha fatto capire che non era tutto oro ciò che luccicava sabato scorso e che la sontuosa prestazione, con tanto di quattro gol segnati, contro i liguri era frutto anche dei demeriti altrui e non solo dei meriti rossoneri. Ovviamente contro il Carpi il Milan ha confermato questi sospetti, mettendo in evidenza ancora una volta limiti e problemi di gioco e personalità. Viene quasi da rimpiangere l'assenza della tanto temuta nebbia, che almeno avrebbe evitato di vedere perfettamente un'altra prestazione inguardabile, mentre, sempre a proposito di cose inguardabili, l'unica consolazione è che almeno si smetterà di dire e pensare che l'orribile terza divisa porta fortuna e si tornerà a giocare con i colori rossoneri, a patto, però, di onorarli e non certo con prestazioni come questa!

Mihajlovic si limita a sostituire l'infortunato Antonelli con De Sciglio e conferma negli uomini e nel modulo il Milan che ha battuto la Sampdoria; conferme anche sugli spalti, visto che la Curva Sud prosegue nella sua protesta, non espone gli striscioni (a parte lo stemma della squadra), non sventola le bandiere (a parte quella di Baresi) ma non fa mancare il sostegno vocale. Al cospetto della penultima in classifica ci si attende una vittoria che permetta di proseguire l'avvicinamento all'alta classifica, ma per i primi venticinque minuti si vede solo il Carpi, che ci mette più anima e determinazione, guidato dagli ex Borriello in attacco e Zaccardo in difesa. I primi tiri verso la porta sono degli emiliani, la prima vera parata è di Donnarumma, bravo a smanacciare via un gran tiro di Lollo, mentre i rossoneri fanno scena muta e si risvegliano solo nella seconda metà del tempo, con un paio di tentativi di Niang e un altro di Bacca. Se non altro la sfida diventa più equilibrata, dopo che in avvio il Carpi ha messo sotto il Milan e gli emiliani chiedono anche il rigore per un uscita di Donnarumma su Lasagna. Insomma non è certo la prestazione che ci si attendeva da un Milan che Mihajlovic voleva concentrato, determinato e con un'alta soglia di attenzione, mentre ancora una volta la squadra è sembrata slegata, con poche idee e senza la necessaria voglia di vincere che non deve mancare anche e soprattutto contro squadre provinciali che giocano con il coltello fra i denti.

Ci si attende un cambio di marcia nella ripresa e, in effetti, il Milan sembra un po' più convinto e intraprendente, ma il Carpi continua a pungere con veloci ripartenze che fanno traballare la difesa rossonera (ammoniti entrambi i centrali Alex e Romagnoli). Anche Mihajlovic sembra poco ispirato o, forse, la brutta prestazione delle seconde linee in Coppa Italia contro il Crotone gli ha fatto definitivamente capire che non è il caso di affidarsi a giocatori inaffidabili; sta di fatto che il tecnico non prova nemmeno a dare la scossa alla squadra effettuando le tre canoniche sostituzioni, ma si limita a inserire a metà ripresa Luiz Adriano al posto del fischiatissimo Cerci, che come tutta la squadra ha fatto un passo indietro rispetto alla prestazione contro la Sampdoria e torna a ricevere impietosi fischi. Nel finale il Milan abbozza un assalto alla ricerca della vittoria e un colpo di testa di Kucka fa gridare al gol, ma la parata di Belec è straordinaria e decisiva; nella stessa azione anche il Milan reclama un rigore (quindi finisce pari anche nelle recriminazioni), ma non può bastare un sussulto a rendere positiva una prestazione o a far pensare che i rossoneri meritino un successo che, infatti, non arriva, anche perchè oltre a questa vera e propria occasione c'è poco altro da ricordare: un paio di punizioni alte (Bonaventura e Niang), qualche azione confusa e solo potenzialmente pericolosa e tanti calci d'angolo battuti, come al solito, molto male, mentre se ben sfruttati potrebbero essere un arma importanti per sbloccare partite rognose come questa. Alla fine resta solo tanta delusione, che i tifosi presenti a Modena sfogano con inevitabili fischi e rifiutando il saluto della squadra, perchè prestazioni scialbe come questa non aiutano certo a ricucire il rapporto fra squadra e tifosi, anzi aumentano la frattura già esistente.

Il Milan scivola al settimo posto, raggiunto anche dall'Atalanta e nuovamente più lontano da vetta e zona Champions, aumentando il timore e la sgradevole sensazione che guardare al podio del campionato sia assolutamente inutile e illusorio, perchè la squadra non sembra essere attrezzata per lottare per tali posizioni. Un'altra serata triste, un'altra frenata proprio nel momento in cui si poteva e doveva provare ad accelerare grazie a un calendario favorevole e tutto ciò è estremamente deludente. Questo Milan è una squadra senza campioni e fenomeni, ma sicuramente dovrebbe essere superiore al Carpi; invece troppi giocatori si esprimono sotto ai loro standard e basta guardare le prestazioni individuali per capirlo: trascinati dal solito Bonaventura e salvati ancora una volta da Donnarumma, molti altri hanno deluso e se Bacca ha l'attenuante di non aver mai ricevuto un pallone giocabile (pericolosa costante dei centravanti del Milan negli ultimi anni...) ci sono stati i passi indietro di Niang, Cerci, lo stesso Montolivo e tutto ciò dimostra che manca la necessaria continuità di rendimento, condizione imprescindibile per raggiungere gli obiettivi fissati (o sognati?) a inizio stagione. Niente filotto di vittorie, solo un altro mezzo passo falso che fa ripiombare tutto l'ambiente nella depressione e guardare al futuro con ottimismo è sempre più difficile dopo serate come questa.