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Fedele: "Milan ai milanisti? Basta! Si riparta da Spalletti"

ESCLUSIVA MN - Fedele: "Milan ai milanisti? Basta! Si riparta da Spalletti"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 23 marzo 2020, 18:02ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

La redazione di MilanNews.it ha contattato Furio Fedele. Con il giornalista del Corriere dello Sport abbiamo parlato dell'emergenza Coronavirus in relazione al calcio giocato, del futuro del Milan in panchina e in società e di quello relativo a Zlatan Ibrahimovic, in scadenza di contratto a giugno.

L'emergenza mondiale per il Coronavirus sta condizionando anche i campionati nazionali e le coppe europee: cosa ne sarà del destino di questa stagione calcistica?
"Io penso che i campionati nazionali debbano essere conclusi ad ogni costo, insieme alle coppe. Poi se si decide di fare le final four a Danzica per l'Europa League e ad Istanbul per quanto riguarda la Champions League va bene. Avendo le squadre organici sopra dimensionati si può giocare anche negli infrasettimanali. Poi mi sembra di capire che non sia fondamentale che sia la vincitrice della Coppa Italia a qualificarsi per l'Europa League, ma si può tranquillamente tenere la settima classificata in campionato. I trofei vanno assegnati, anche perchè hanno dei montepremi collegati alle posizioni nelle varie competizioni. Per alcune squadre un milione di euro in più o in meno può fare la differenza".

Una soluzione potrebbe essere quella di terminare il campionato più tardi del 30 giugno, quindi?
"La data del 30 giugno per ultimare il campionato di Serie A mi sembra diventata un po' difficile da rispettare. Credo proprio che si andrà oltre, in modo da regolarizzare tutti i campionati. Il problema è sempre il solito, quello del cane che si morde la coda: se parti troppo in ritardo con la prossima stagione poi hai il paletto del 11 giugno 2021, data in cui è previsto l'inizio degli Europei. A qualcosa si dovrà rinunciare per forza, perchè già bisogna trovare una soluzione diversa per il mondiale per club, previsto nel 2021, e per la Nations League. Alla base di tutto si gioca troppo, bisognerebbe limitare in maniera molto concreta i tornei nazionali. Io sarei addirittura per la Serie A a 16 squadre, la Serie B a 18 e due gironi per la Serie C. Bisogna pensare all'eccellenza, le favole delle squadre di quartiere ormai non esistono più. Bisogna che il calcio professionistico sia fatto da un movimento professionale e per esserlo servono basi solide, strutture e società vere".

Cosa sta succedendo al Milan?
"Evidentemente le idee al Milan sono poche e confuse. Io sono già oltre a Rangnick, perchè mi sembra che non ci siano i presupposti per averlo. Io punterei su Spalletti, che sarebbe stata la soluzione giusta più di una volta. Sarebbe stata la scelta perfetta al posto di Giampaolo in estate, che è stato un errore clamoroso e per la sostituzione dello stesso Giampaolo. Con Pioli ci sono stati dei miglioramenti, però molto labili. Il Milan è sempre ottavo in classifica. Bisogna puntare su Spalletti, un allenatore esperto e che rappresenta il dodicesimo uomo in campo durante le partite. Spesso si sostituisce a qualche suo giocatore quando non rende. Ripartirei da un nuovo management, che non comprenda più Boban, Maldini e Massara. Ripartirei con Gazidis al timone e con i suoi collaboratori. Vediamo di testare Almstadt, braccio destro e forse anche sinistro di Gazidis e di Moncada, che son curioso di conoscere di persona. Basta il Milan ai milanisti, con figure che ogni tanto tornano. Hanno dato tantissimo, ma ora bisogna cambiare registro. Sicuramente questo Coronavirus è stato drammaticamente molto democratico, senza lasciare nessuno indenne sotto tutti i punti di vista. Il Milan deve sfruttare il fatto che tutte le società si troveranno a dover fare i conti con problemi oggettivi e quindi anche la partenza della prossima stagione potrebbe essere meno ad handicap del solito per i rossoneri. L'auspicato taglio degli ingaggi potrebbe creare qualche problematica in più, mentre il Milan è già avanti da questo punto di vista".

Il nome di Spalletti, anche in relazione alle esigenze che potrebbe avere sul mercato, è compatibile con il progetto di Elliott?
"Spalletti non ha allenato solamente grandi squadre, ma anche Empoli, Sampdoria e Udinese. Secondo me è uomo di buon senso e ha una grande esperienza. Io continuo a citare due esempi che dovrebbero essere presi a modello dal calcio italiano: l'Atalanta e il Verona. L'Atalanta di Gasperini adesso si dice 'Giocano sempre insieme'. In realtà giocano sempre insieme nel senso che rimane sempre Gasperini, ma i calciatori cambiano spesso e volentieri. Il Verona sembrava già deputato alla retrocessione certa e invece sta davanti al Milan. Tutto questo con un monte ingaggi irrisorio rispetto a quelli delle big. Il Verona ha battuto la Juventus con Faraoni (ex Inter), Pessina, Borini e Pazzini (ex Milan). Sarebbe una beffa se Locatelli andasse all'Inter o alla Juve, dopo essere stato svenduto anche lui per 13 milioni di euro. La cosa pazzesca di questi Milan, mettiamoci anche l'ultimo Berlusconi e quello di Li Yonghong, è che si trovano per le mani dei buoni giocatori e questi vengono svenduti o dimenticati. Nell'ultimo decennio ci son stati circa una ventina di giocatori provenienti dal settore giovanile del Milan che hanno esordito in Serie A e molti di questi hanno giocato con la maglia rossonera. Se poi l'ottusità e la cecità non ti fanno vedere che i giocatori ce li hai in casa è un problema. Nella mostruosità di questo Milan c'era la voglia di lasciar partire Gabbia sia in estate che a gennaio, che invece ha dimostrato di poter stare in Serie A. E' inutile andare a fare tentativi folkloristici ed esotici che non stanno nè in cielo nè in terra".

Ibra resterà un'altra stagione o la sua seconda avventura al Milan si concluderà solamente dopo 6 mesi?
"E' stato un altro errore strategico. Ibra ha dato una scossa finchè gli è convenuto. Ibrahimovic l'unica maglia che ha indossato è la sua pelle, nonostante sette tentativi di vincere la Champions con squadre diverse. Io ad Ibra non ho mai creduto, perchè a 38 anni lui aveva bisogno di sentire ancora l'adrenalina e la sua apoteosi l'ha avuta nel derby, poi l'adrenalina si è persa. E' stato portato da Boban e Maldini, che non rivedrà più nella prossima stagione. Inoltre il suo ingaggio da 6 milioni di euro, che percepirebbe il prossimo anno se restasse, sarebbe una follia assoluta, a maggior ragione in questo momento. Si è spento emotivamente con il passare del tempo, ha le sue idee ma non è che dobbiamo seguire tutte le idee di Ibrahimovic. Il suo ritorno è stato il classico momento amarcord rossonero, con la solita situazione malinconica e poco redditizia. Dal Sacchi-bis fino ad arrivare al Kakà-bis ne abbiamo viste tante: è inutile voler andare a rivedere delle cose che gli stessi protagonisti non sono più in grado di farti rivedere. A maggior ragione a distanza di 10 anni, come nel caso di Ibrahimovic. Avevo già manifestato la mia perplessità in tempi non sospetti mesi fa, per un'operazione fatta su un giocatore sicuramente di rango, ma a distanza di 10 anni".