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Lupi: "Pobega uno dei ragazzi in cui ho creduto di più. In Italia si guarda troppo al risultato"

ESCLUSIVA MN - Lupi: "Pobega uno dei ragazzi in cui ho creduto di più. In Italia si guarda troppo al risultato"MilanNews.it
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sabato 13 maggio 2023, 11:00ESCLUSIVE MN
di Redazione MilanNews

L’imminente match contro lo Spezia e i tanti giovani che ha “svezzato” calcisticamente: da Pobega, a Gabbia, fino a Daniel Maldini. 

In merito a ciò, la redazione di MilanNews.It ha intervistato telefonicamente in esclusiva Alessandro Lupi, attuale tecnico del Monza Under 19, allenatore nell’ambito del Settore Giovanile del Milan tra il 2011 e il 2018.

Al Monza ha re-incontrato nuovamente Berlusconi e Galliani, con cui lavorò già in rossonero. Su quali tasti battono maggiormente a livello di Settore Giovanile?

“Come al Milan, la dirigenza ci tiene molto al Settore Giovanile. La società mi ha chiesto di far crescere quanti più giocatori possibili da portare poi in prima squadra. Spesso si cerca anche sul territorio”.

Ha colloqui periodici con il Dottor Galliani? 

“Ci conosciamo dai tempi del Milan e c’è grande stima reciproca. Pochi conoscono il calcio come lui. È informato su di noi, come lo era al Milan, e mi ha chiesto di far crescere quanti più ragazzi possibili, per renderli pronti a giocare in palcoscenici importanti”.

Che effetto le ha fatto vedere il “suo” Pobega subentrare nel corso di una semifinale di Champions, in un derby di Milano, a San Siro?

“Mi ha fatto un grandissimo effetto. È stato uno dei ragazzi in cui ho creduto di più. Io lo facevo giocare negli Allievi quando era tra i più gracili e, forse, non tutti ci avrebbero scommesso. Lui però capiva il gioco prima degli altri, sapeva prevedere le mosse degli avversari. Aveva grande spirito di gruppo ed era sempre pronto a aiutare il compagno”.

Cosa gli consiglia ora come ora? Restare al Milan o provare a cercare maggiore spazio altrove? 

“Sono sempre situazioni un po’ personali. L’unico consiglio che gli posso dare, che tanto so che mette già in pratica, è quello di voler continuare a crescere, senza porsi mai limiti. Ma tanto so che è fatto già così di suo”.

Passiamo a Gabbia, che ha riscontrato qualche difficoltà in più…

“Gabbia è un altro ragazzo di grande umiltà, con grandissima voglia di crescere e spirito di sacrificio. Secondo me è sbagliato parlare di difficoltà. Giochi nel Milan, un top club in semifinale di Champions. Non è una banalità indossare quella maglia e giocare a San Siro”.

Ora il Milan affronta lo Spezia e Daniel Maldini, di proprietà rossonera. Il suo giudizio sul rampollo della celebre dinastia della storia rossonera? 

“Daniel è un talento naturale, su questo non ci piove. Me ne ero già accorto quando lo presi negli Esordienti. In seguito l’ho ritrovato negli Allievi e abbiamo vinto lo scudetto”.

Come commenta il suo passaggio allo Spezia? È pronto per ritornare alla base?

“Gli ha fatto bene andare a giocare altrove e acquisire minutaggio. Ti rendi più conto della categoria in cui sei. Ha dimostrato di possedere qualità tecniche, fisiche e fibre bianche. Inoltre non soffre le pressioni. Sì, per me è pronto”.

Allena un club di nomea a livello di Settore Giovanile. C’è ancora un gap da colmare con l’estero?

“In Italia si tende ancora troppo a guardare ai risultati. Si esaspera troppo questo, a discapito della crescita individuale dei ragazzi. Tanti allenatori giovani però stanno migliorando. Bisogna che abbiano fame e voglia di aggiornarsi. Il fattore positivo, che deve fingere da stimolo, è che ci sono in semifinale di Champions due squadre italiane come Inter e Milan”. 


Si ringrazia l’ufficio stampa del Monza per la gentile concessione dell’intervista.